martedì 31 luglio 2007

UN PO' DI QUESTO UN PO' DI QUELLO

Potrei di nuovo prendermi la porta in faccia. Lo so. Ma c'è qualcosa nell'aria che respiro ogni giorno che mi fa credere, che mi fa andare avanti a testa alta. Un mese non è l'eternità, almeno per ora, almeno credo.
No, ne sono sicura, non è la fine del mondo, anzi, è la visuale della vita dalla vetta più alta, una piccola prova di sopravvivenza e bisogno reciproco di sentire l'altra voce. Si vedrà.
Ascolto a ripetizione questa canzone degli Editors, non so che strano effetto faccia sulla mia anima, dato che la prima volta che l'ho sentita mi sembrava una di quelle canzoni che ti porti dietro da tutta una vita, tipo la canzone che magari tua madre ascoltava fino alla nausea mentre era incinta.
E sai, il cervello ricorda. C'è la sorella di un mio caro amico che quando ascoltava Samba Pa Ti dentro sentiva dei tumulti, e non capiva; per carità, era una canzone che lei amava ma non capiva come mai fino a quel punto fino al giorno in cui non ha scoperto che sua madre per nove mesi girava per la casa con quella canzone a tutto volume.
E mi immagino, in un futuro, con un pancione a cui dedicherò mille attenzioni e mille carezze, che avvicino alle casse dello stereo e lo circondo di magiche note che si porterà nel cuore per sempre.
Potei innamorarmi della sua persona, si è vero, è troppo presto per mettere carne sul fuoco, soprattuto dopo gli ultimi sinceri discorsi fatti che in un primo momento mi han fatto pensare "Benissimo! Adesso mi alzo, me ne vado da casa sua e da domani torno il ghiacciolo che ero all'inizio."
E poi, chi voglio prendere in giro?
Ripenso alle sue telefonate, decine di telefonate al giorno, ai bei momenti passati insieme, alla sincerità che ci siamo sempre sputati in faccia, alle lacrime che ho nascosto chiusa nel suo bagno, al lunghissimo silenzio che non riuscivo a rompere e alle mani che si sono risfiorate e alle bocche che si sono raccontate un po' di quello che c'è dentro. Sapere che se io mi sento strana, anche lui si sente così, magari per situazioni e problemi diversi, dettata da una piccola simbiosi zodiacale.
So di cosa hai bisogno.
Sarà l'ennesima estate in cui dovrò inventarmi l'impossibile per far passare questi giorni caldi. Lei sarà al mio fianco? Forse partirà anche lei, sarò lasciata in balia delle mie onde.
Devo trovare delle soluzioni valide.
Da donna a uomo.
Siamo tutti uguali, in fondo.
Basta guardarsi negli occhi in silenzio ed ascoltare le parole del nostro cuore.

lunedì 23 luglio 2007

LE COSE ACCADONO PER UN MOTIVO

La notte mi fa certi strani effetti. Rende tutto così puro e libero che mi ritrovo a vivere una seconda vita e non mi dispiace affatto. Ma mi stupisce salire in casa, aprire piano la porta, richiuderla, dirigermi verso la mia stanza, barricarmi dentro e liberare un pianto tenuto soffocato nelle parole dette pochi minuti prima.
Non capisco come mai possa succedere una cosa del genere.
E' come se il mondo cambiasse la sua rotazione, come se tutto cambiasse dal suo interno ed io sentissi questo cambiamento dentro me.
Oggi mi han chiesto se mi sono alzata bene. Ho risposto si. Poi però non credevo neanche a me stessa. E mi sono lanciata nelle canzoni che mi danno forza e speranza. Sempre le sue. Sempre lui che mai uscirà dal mio cuore.
Le ho ascoltate e le sto ancora ascoltando, perchè mi aiutano a capire cos'ho, mi aiutano a vedere la vita da quella prospettiva che a volte dimentico.
E mi perdo. Si, mi perdo.
Ed ho capito, perchè oggi ho la testa un po' così, perchè oggi mi sono alzata bene, ma non del tutto.
Ieri sera.
Ho fatto una domanda.
"Ma tu, da fuori, come mi vedi!? Ti sembra che io viva in un clima sereno?".
Ho ricevuto la più bella risposta che potessi immaginare e mi ha aperto il cuore, mi ha lasciata così stupita che mi è venuto automatico cominciare a parlare.
Di quello che ancora un poco mi ferisce.
E lui li, al mio fianco ascoltava.
Ascoltava silenzioso per poi dire la sua.
E' stato lì che tutto ha cominciato a girare in modo strano.
La mia voce soffocava le lacrime, non avrei mai pianto davanti ai suoi occhi, dopo certe confessioni.
Non avrei mai pianto perchè magari lui non voleva neanche trovarsi in quella situazione.
Ed io l'ho trascinato con le mie parole, con il mio "essere sempre allegra e serena quando dentro hai di tutto e di più e non lo dai a vedere".
Poi smorzo il clima, faccio qualche battuta, sorridiamo, ci baciamo.
Come dice lui, quei baci da film.
E' stato lì che tutto mi è stato chiaro, che ho capito che la notte fa certi effetti.
Questo aprirmi, questo raccontargli una parte così personale della mia vita, mi ha scombussolato lo stomaco,
la pancia del cuore.
Tutto qui. Per questo mi sono alzata pensierosa. Bene ma pensierosa.
Non perchè temo di poter essere giudicata e abbandonata sul ciglio della strada dato l'incalzante ondata dell'estate che bussa alle porte,
ma perchè esporsi a volte ci rende più nudi che spogliarci dei nostri vestiti.
Non un nudo fisico, come per fare l'amore, ma un nudo dell'anima.
A volte si capisce, con un impercettibile segnale, che nonostante tutto, che nonostante le cose dette, della morsa allo stomaco provata subito dopo scesa dalla macchina, è stato giusto così.
Le cose accadono per un motivo.
Mettici dentro le parole cammino, destino, divino, mettici dentro la bellezza di rendersi conto che anche se è un'esperienza nuova si ha la voglia di viverla, ancora, anche fra un mese.
Metti dentro tutto e mescola.
E' quello che percepisco la notte, nella mia seconda vita.

lunedì 16 luglio 2007

QUESTA VOLTA

Un fiume. Di quelli che tagliano in due una foresta amazzonica. che sfociano con una mestale cascata.
Solo il rumore dello scroscio dell'acqua.
In questo fiume, i sassi fuoriescono ogni tanto e luccicano al sole.
Passo dopo passo, appoggio sicura i miei piedi nudi su queste pietre che potrebbero tradirmi da un momento all'altro.
Potrebbero.
Non bisogna pensare a quello che potrebbe accadere, ma solo pensare a quello che ci sta accadendo.
Io non ho sognato, non ho sperato, non ho viaggiato sentendo le tue parole e mi fa strano, per come sono dannatamente sognatrice, io.
Le ho solo viste, in anticipo, come reali, come un piccolo salto nel futuro e in un brevissimo ritorno al presente, dove constatate che sarà tutta realtà e rassicurarsi cuore e anima.
Che sia la volta buona, questo stento a dirlo, ma riesco a gridare che le cose bizzarre sono quelle che ti riempiono di più il cuore.
Avere i propri spazi ma allo stesso tempo continuare a mettere un piede dopo l’altro, insieme, come una coreografia ben studiata.
Ogni passo si sussegue ad un altro. Dietro di te osservo le meraviglie del mondo, le assaporo, ma torno sempre a guardare le tue spalle, il tuo corpo alto che prenderà nuova forza.

Questa volta, per favore, nessuna domanda.

Perché mi basta questo guardarsi negli occhi e desiderarsi, senza essere una delle tante, senza che tu sia uno dei tanti.
Mi sento giovane, si è vero, ultimamente mi sento giovane nel pensare a frequentare in maniera seria una persona, ma non mi pongo limiti.
E quando metti le tue mani grandi e sempre calde sul mio ventre e scherzi, sentendo un immaginario figlio, sorrido, sorrido lì, in quel momento, senza andare oltre.
Ho smesso di andare più veloce della realtà, sono scesa da quel treno di speranze, emozioni e delusioni, sono scesa all’improvviso e non ci salgo più.
Questa volta, mi basta la realtà che stiamo vivendo, che stiamo costruendo, passo dopo passo, su quelle pietre che attraversano il fiume, senza mettermi e mettere fretta… lei che sempre è e sempre sarà cattiva consigliera.

Questa volta, almeno, non avrò da che rimproverarmi per la mia ingenua bontà d’anima.

martedì 10 luglio 2007

PANE E BALLO.

A volte ci vuole l'ispirazione per scrivere, anche solo per raccontare cosa ci sta capitando nella vita. O per lo meno, io son fatta così, non potrei scrivere tutti i giorni se mi manca la lampadina accesa, se mi manca l'eccitazione nello scrivere qualcosa di diverso, qualche sensazione diversa dalle precedenti ore. Anche se poi, alla fine, nessuno legge queste parole.
Ma io vivo scrivendo e non è detto che il mettere le mie parole su internet sia un modo per far ficcare il naso a qualcuno, ma solo un bisogno di condividere una passione, un modo di farsi conoscere di far capire quanto amore ci si mette in ogni singola parola.
Non ho bisogno di ripetere filastrocche elementari, non ho bisogno di fare falsi sorrisini e accenni di consenso davanti a visi con occhi vuoti.
E' un po' di tempo che, nelle chiacchierate con un mio amico, tiriamo fuori un bel binomio.
SOLE E MARE.
Per tutta la vita chiaro, mica solo per un mese. Credo però che quel binomio possa diventare facilmente un trinomio.
Perchè quando sento il ritmo, un suono un po' più prolungato, il mio cuore segue strade del tutto sconosciute e s'inoltra nel magico mondo della danza, del ballo.
E ballo, ballo, creo coreografie che a distanza di mesi ricordo ancora, guardo i film in cui immancabilmente lei, super ballerina professionista un po' snob si innamora di lui, ballerino nato dal puro piacere di seguire la musica,senza regole e/o tecniche.
Mi concentro a tal punto che riuscirei a ripetere tutti i passi.
La danza, non tanto lo stare sulle punte, i pliè, arabesque, prima seconda o quarta posizione, ma il movimento, quella passione che fuoriesce tra sudore e faccia distesa, rilassata, ecco, quella danza è la mia vita, il mio terzo elemento per costituire il trinomio.
Può essere un pezzo rock, uno hip hop o tendente al r'n'b', più sensuale, un pezzo latino americano o più provocatorio come il raggaeton, uno strano e bizzarro da poter metterci dentro qualche giro, salto e pezzetti di ricordi di classico mescolati con la fantasia.
Si, ecco.
L'importante è muoversi, bene, a ritmo e perché no, vicino ad un altro corpo, purché sia in sintonia, chiaro, sentire le braccia forti dell'altra persona che ti circondano e ti alzano, sentirsi sicure con lui affianco.
O egocentriche e soddisfatte di se, quando finito di ballare abbiamo il fiatone e ci sorridiamo, guardandoci allo specchio.
Non è saper ballare il fare balletti classici e seguire regoli e passi, movimenti prestabiliti!
Ballare è ben altro. E' buttare fuori l'anima affinché tutti vedano quanta passione c'è in noi, vedere come anche solo con un piccolissimo movimento, traduciamo un suono, perché lo sentiamo nostro, come il battito del nostro cuore.
Chi è capace a chiudere gli occhi e lasciarsi andare?
Lì viene fuori la passione, la innata predisposizione per muovere il proprio corpo.
A suon di pane e ballo.
Perché, si, si può imparare a fare tutto, ma si vede lontano un miglio chi ha imparato e danza pensando a cosa fare subito dopo quel passo e chi, invece,
danza e sogna.

martedì 3 luglio 2007

ESAGITATA!

Mi sembra di percorrere strade già conosciute, ma la testa questa volta è diversa, un po' più matura, responsabile, sagace, furba direi.
Cosa vuol dire innamorarsi subito di una persona o innamorarsi dopo un po' di tempo? E' lo stesso sentimento, dettato da passioni uguali o cambia nella profondità, nella convinzione della scelta? E quello che nasce come colpo di fulmine, svanisce dopo poche settimane o può intrufolarsi tra il cuore e la testa da non poterne più fare a meno dell'altra persona?
No, non sono in questo girotondo, almeno per ora, ma lentamente sto capendo quanto sono stata innamorata.
Ed oggi, non è così; colpa mia che mi sono andata a mettere in storie sempre sbagliate e che mi han portato a essere diffidente verso tutti, anche verso chi mi cerca e vedo che non mente quando mi guarda negli occhi e mi dice che non è abituato a certe sensazioni ma che ha bisogno di vedermi, tutti i giorni.
Poi però, mi sciolgo dentro ad un abbraccio contornato da canzoni che fan viaggiare con la mente,
mi sciolgo nel raggiungere la felicità e penso che tutto è già scritto.
Ma. Arriva la nuvola nera ed io mi agito, sbraito parlando sarcasticamente di vacanze, di come pretendi che metta tutta la carne sul fuoco se poi quel braciere dovrà essere spento tra un mese.
Leggenda personale.
Magari tu fai parte della mia Leggenda personale e allora, quando tornerai a estate quasi conclusa,
ci ritroveremo, incroceremo di nuovo le nostre strade su strade reali e mi ripeterai in modo più provocatorio se ti sto seguendo.
E se io farò parte della tua Leggenda, sorriderò e ti aspetterò sotto casa.
Ma ora, è inutile andare troppo in là, è inutile far crescere un sentimento, che anche se minimo, sempre sentimento è.
Vivo quello che mi dai e se io non riesco a darti molto, sappi, che è solo questione di tempo, di fiducia, di stima nel prossimo.
Dentro sento che potrei viverti molto e per molto.
Non ho più fretta di trovare qualcosa o qualcuno che mi riempia il cuore, i pensieri, l'anima...
Questo periodo è di monsoni.
Arrivano e se ne vanno.
Però, oggi no...oggi nooo!
VASCO sarà lì, a colmare lo stadio di luci ed emozioni.
Secondo concerto dal vivo e solo io e Cla sappiamo cosa non abbiamo combinato due anni fa... altro che Ultras del Toro!
Ci siamo arrampicate senza paura, scese dall'altra parte... il cuore in gola... a correre, sfuggire alla sicurezza, sbucare in tribuna, vedere quel prato colmo e buttarci all'arrembaggio... DIO!
Quest'anno sarà leggermente più semplice, con il biglietto, ma dovrò fare una mia scenetta per poter entrare con un paio di amici avendo un biglietto diverso... se no, siamo da capo, entrerò e dovrò arrampicarmi e crogiolarmi per arrivare sotto!
MA PER VASCO SI FA TUTTO!
E lui, sarà li...Beh, si, sarebbe bello vederlo vicini, ma è una cosa troppo importante, voglio ricordarla neutrale per poterla ricordare tutta la vita. MA saperlo lì, a cantare come me, mi fa vibrare il cuorizino...
Preparo lo zaino...peserà 17 kg!
E cavalco verso la felicità...