martedì 10 luglio 2007

PANE E BALLO.

A volte ci vuole l'ispirazione per scrivere, anche solo per raccontare cosa ci sta capitando nella vita. O per lo meno, io son fatta così, non potrei scrivere tutti i giorni se mi manca la lampadina accesa, se mi manca l'eccitazione nello scrivere qualcosa di diverso, qualche sensazione diversa dalle precedenti ore. Anche se poi, alla fine, nessuno legge queste parole.
Ma io vivo scrivendo e non è detto che il mettere le mie parole su internet sia un modo per far ficcare il naso a qualcuno, ma solo un bisogno di condividere una passione, un modo di farsi conoscere di far capire quanto amore ci si mette in ogni singola parola.
Non ho bisogno di ripetere filastrocche elementari, non ho bisogno di fare falsi sorrisini e accenni di consenso davanti a visi con occhi vuoti.
E' un po' di tempo che, nelle chiacchierate con un mio amico, tiriamo fuori un bel binomio.
SOLE E MARE.
Per tutta la vita chiaro, mica solo per un mese. Credo però che quel binomio possa diventare facilmente un trinomio.
Perchè quando sento il ritmo, un suono un po' più prolungato, il mio cuore segue strade del tutto sconosciute e s'inoltra nel magico mondo della danza, del ballo.
E ballo, ballo, creo coreografie che a distanza di mesi ricordo ancora, guardo i film in cui immancabilmente lei, super ballerina professionista un po' snob si innamora di lui, ballerino nato dal puro piacere di seguire la musica,senza regole e/o tecniche.
Mi concentro a tal punto che riuscirei a ripetere tutti i passi.
La danza, non tanto lo stare sulle punte, i pliè, arabesque, prima seconda o quarta posizione, ma il movimento, quella passione che fuoriesce tra sudore e faccia distesa, rilassata, ecco, quella danza è la mia vita, il mio terzo elemento per costituire il trinomio.
Può essere un pezzo rock, uno hip hop o tendente al r'n'b', più sensuale, un pezzo latino americano o più provocatorio come il raggaeton, uno strano e bizzarro da poter metterci dentro qualche giro, salto e pezzetti di ricordi di classico mescolati con la fantasia.
Si, ecco.
L'importante è muoversi, bene, a ritmo e perché no, vicino ad un altro corpo, purché sia in sintonia, chiaro, sentire le braccia forti dell'altra persona che ti circondano e ti alzano, sentirsi sicure con lui affianco.
O egocentriche e soddisfatte di se, quando finito di ballare abbiamo il fiatone e ci sorridiamo, guardandoci allo specchio.
Non è saper ballare il fare balletti classici e seguire regoli e passi, movimenti prestabiliti!
Ballare è ben altro. E' buttare fuori l'anima affinché tutti vedano quanta passione c'è in noi, vedere come anche solo con un piccolissimo movimento, traduciamo un suono, perché lo sentiamo nostro, come il battito del nostro cuore.
Chi è capace a chiudere gli occhi e lasciarsi andare?
Lì viene fuori la passione, la innata predisposizione per muovere il proprio corpo.
A suon di pane e ballo.
Perché, si, si può imparare a fare tutto, ma si vede lontano un miglio chi ha imparato e danza pensando a cosa fare subito dopo quel passo e chi, invece,
danza e sogna.

Nessun commento: