sabato 28 febbraio 2009

LA STELLA PIU' BRILLANTE


Un sonno che doveva essere leggero.
Un sonno che doveva far recuperare un po' di energie.
Mi rotolo dentro una coperta viola, di lana, mentre dalla finestra sento un'arietta tiepida.
Mi addormento sapendo che tra poche ore avrò il cuore che batterà all'impazzata.
E sogno.
Faccio tanti sogni
[sogno sempre tanto, ricordo sempre tanto]
continuando a rotolarmi tra realtà e fantasia.
Suona la sveglia, penso che ho ancora bisogno di stare li sotto, di stare li sotto e sognare.
E mi riaddormento all'improvviso.

E tu arrivi così veloce da spiazzarmi il cuore, mi agiti, mi commuovi, mi fai piangere e singhiozzare da svegliarmi.
Svegliarmi e ritrovarmi dentro ad un singhiozzo ed un pianto incontenibile, struggente e l'unica cosa che mi asciuga le lacrime è una vecchia maglia trovata li, allungando la mano, nella parte del letto ancora intatta.
Il cuore batte forte, mi sta esplodendo dentro al petto, non posso fermarmi, ti penso e e l'unica cosa che posso fare per sentirti più vicino è lasciare libero questo pianto.

Non ho mai scritto di te, dell'ultimo caffè che mi hai offerto al bar prima di sparire per sempre, prima di trasformarti in stella brillante.
La stella più brillante.

Non ti ho mai pensato con un'intensità così prorompente da quando ho dovuto lasciare la Chiesa perchè il mio pianto non volevo condividerlo con nessuno.

Eppure oggi sono qui e ti penso. Come mai non lo so. Ma so esattamente cosa dovrò fare al più presto possibile.
Mi sederò sotto all'albero che c'è davanti a te, alla tua stupenda foto sorridente e ti parlerò. Ti parlerò perchè tu sappia che sei nel cuore e non potrò mai dimenticarti.

Ti voglio bene . . .

martedì 24 febbraio 2009

CERTA


La paura ed i timori.
A volte ci vuole solo il momento giusto, a volte ci vuole solo la persona giusta, a volte ci vuole.
Sento
[ e non sento quello che sento di solito]

sento qualcosa che mi fa sorridere, sento

[e non sento una cosa pesante, finta, struggente, maledetta già dall'inizio]

sento qualcosa che mi fa star bene, che mi da quello che fino in fondo cerco di rifiutare.
Perchè io respingo,
respingo fino a che non
c'è una forza più forte di me da schiacciarmi,
da farmi mettere con le ginocchia per terra e capire che è arrivato il momento di dire basta.
BASTA.
Che non è una lotta a chi è più forte, che non è una gara a chi fa soffrire di più e chi riesce a soffrire di meno, perchè qui tutti siamo a cuore libero, qui tutti ci siamo messi in gioco e non importa più chi ha i dubbi, chi ha il coraggio e chi non se la sente.
Certe sensazioni sono così,
imprescindibili da tutto,
senza motivo e senza spiegazioni.


Si sentono all'improvviso, come una fitta.
Una certezza che si fa fatica a credere ma che si sente.
Non si può rompere un cuore già rotto, lo si può solo dare in mano sicure.
Cederlo, porgerlo, condividerlo.
Per avere la possibilità di assaporare una bellezza oramai dimenticata.

martedì 17 febbraio 2009

PER FORTUNA


Un segno.
Indelebile.

Una riga di tempera rossa sulla guancia destra.
Spalmare la riga fino a rendere la faccia tutta colorata, nascondersi dentro ad un colore e non uscirne più.

Rossa, sarai rossa da ora in poi.

Non importa se gli altri ti vedranno
giallaverdebluviolarosamarronebiancanera.

Tu sarai rossa sempre.

Senti pungere vicino al cuore, senti prudere vicino al cuore, sul braccio, nell'interno coscia.

Cicatrici che si fanno sentire.

Cicatrici che ricordano persone che sono entrate nella tua vita, l'hanno vissuta con un'intensità indescrivibile per poi svanire, un giorno.

Persone con cui hai condiviso dei momenti da fotografare, persone che hai conosciuto e che ti hanno conosciuto più di chi passa con te ogni singolo giorno.
Persone che ti hanno catturato il cuore non per ferirlo ma per sentirlo battere nelle loro mani.
Quelle persone che arrivano per caso, sconvolgono e sempre per caso spariscono.

Senza a volte dire niente e senza chiederti perchè.

Solo
accettando
questo
evento,
almeno questo, perchè la vita
"è così"
la vita a volte è davvero "un dare e ricevere",
un "lampo a ciel sereno",
una "boa in mezzo al mare",
una "mela al giorno toglie il medico di torno".

LA VITA,
CONDIVISA PER BREVE TEMPO

CON CERTE PERSONE,

PUò ESSERE

DAVVERO

TUTTO QUESTO.


E quelle persone sono quelle che poi lasciano quella cicatrice che ora senti prudere, che senti bruciare sulla tua pelle.
Bruciano
ogni volta
che torni indietro e ricordi,
prudono ogni volta che il tuo pensiero
vorrebbe rendere reale per quel ricordo ancora troppo vivo nella tua mente.

E a tutto questo, per fortuna, non c'è spiegazione.

domenica 15 febbraio 2009

sabato 14 febbraio 2009

TROPPOVUOTOPIENO


Un abbraccio.

D i
q u e l l i
d a
c o r r e r s i
i n c o n t r o .


Un abbracio silenzioso, intenso, troppo stretto.


[cosa vorrà mai dire,
cosa deve fare una donna per un uomo

cosa deve fare un uomo per una donna?]

C
o

l
m
a
e manco voleva mostrarsi. Invece lei è così. Sorprende se stessa.
E
n
t

r

a

c

o

n

p

a

s

s

o deciso, saluta, conosce troppa gente li dentro e non si rende neanche conto che ci è andata da sola.

Non le importa.
Lo fa per lei, per riempirsi il cuore, per vedere visi, per ingoiare liquidi e vedere la stanza girare.
Stanotte non ha perso nulla, stanotte ha recuperato un po' della sua linfa, un po' del calore che a tratti respinge e a tratti ne diventa ingorda. Strade troppo vuote e cuori troppo pieni.


[Questa è.Puntoacapoletteragrande]

Lo stato d'animo, la sensazione di cui si potrebbe campare.

Vuotopienopienovuotopieno
pienotroppopienotroppovuoto

vuotopienotroppopieno

troppovuotovuotopieno.



mercoledì 11 febbraio 2009

MANINE.


Credevo.

Che le cose belle della vita si limitassero a pochi aspetti.

In questo mondo.

Senza sapere quanto una piccola manina potesse fare.


[Senza sapere]

Che tenere quella manina o sentire quel visino sul proprio petto...

AUMENTA,
IL BATTITO,

IL CUORE.

Il cuore diventa grande, si riempie, si colma.

Di gioia, bontà, bisogno, amore, senso di vita.


[e mi fa strano sentirmi metà stronza e metà madre]

MA

sono così.
Mi

faccio

trasportare

dal vento e sono

così.

[immobile davanti a te,

immobile davanti a me]

domenica 1 febbraio 2009

DOVE?


Mi lascio. Trasportare dal fiume.
Mi lascio. Trasportare dalle emozioni.

Forse è un incontro di mani.
Mi lascio. Trasportare dalla musica.

Mi
lascio

trasportare

dal

vento.


Freddo, gelido, tagliente.
Che fa spostare le nuvole facendo giungere un tiepido sole.

Che riporta le nuvole ricoprendo tutto di nuovo con un'ennesima neve.

Mi lascio cadere all'indietro.

Se atterro sul morbido sorrido, se atterro sul rigido non mostrerò dolore.

Alla ricerca di tutto, alla ricerca di niente.

Seguo solo il vento, abituata a fare questo,
abituata a non fare domande,
solo andare
andareandareandare
nonfermarsipernoncedereaipensieri.

Oltre me stessa, oltre tutto il resto,
insaziabile di tutto e di niente.

Capire quando qualcosa è pieno, quando è vuoto.

Vedere il bicchiere pieno di vino e svuotarlo in un sorso.
E mi lascio trasportare da un vento

che a tratti accarezza

e

che a tratti picchia forte.
T R A S P O R T A T A .
[DOVE?]