martedì 28 dicembre 2010

ARIA

Ritrovando pezzi di me stessa.
In questa casa dove sono cresciuta, in questa casa che è stata sempre casa e mai prigione, dentro queste mura che cambiavano colore in base all'umore.
Qui c'è quello che sono stata, quello che sono stata per diventare come sono, qui c'è un profumo che mi colma dentro, qui ci sono i rumori che mi rassicurano, che mi coccolano, qui ci sono le mie strade, i miei colori, le mie montagne, i miei tramonti.
Qui c'è qualcosa che mi appartiene e che non voglio perdere.
Ho paura di dimenticare le emozioni che ho provato tra pareti gialle e viola, ho paura di allontanarmi da non riuscire più a percepire la Sua Presenza.
Si cambia, io sono cambiata, io sono partita.
Ma un pezzo di me è rimasto ancorato a questo paesaggio.
Dall'alto del mio balcone oggi, ho rivisto un tramonto che mi mancava.
Emozionata da un atto che la Natura ha voluto regalarmi.
Forse serve un po' di tempo, credo, spero penso sento.
Cammino a testa alta, continuo a cercare pezzi di me lasciati per strada, e proseguo per questa strada, che mi porterà sempre a casa, per prendere una boccata d'aria e recuperare energia positiva.

venerdì 3 dicembre 2010

FLUSSOMUSICALE

Ho bisogno.Di sentirmi scorrere il sangue nelle vene.Alzo il volume di questa sinfonia ritrovata.
Un seguito di sinfonie al pianoforte.
PianoForte.
Ho bisogno di sentirmi elettrizzata,ansiosa,smaniosa,in attesa di qualcosa di grande.

LA FELICITà
è
UNO STATO D'ANIMO
NON UNA META.
____°____
VIVIAMO TUTTI NEL FANGO
MA ALCUNI DI NOI
GUARDANO LE STELLE.
Oggi mi tatuerei di queste lettere.
Ho solo bisogno di mettere nero su bianco qualcosa che mi dia grinta.
Qualcosa che nel guardarlo mi farà dire "Questa sono io".
Ho bisogno.Che la mia testa non si fermi, che le mie mani continuino a scrivere, che il mio cuore riaccelleri, di uscire dal tepore del letergo che ogni inverno mi rapisce, ho bisogno della mia primavera, dei 26 anni che busseranno alla porta.
Scorrono i pensieri,le cose che vorrei svuotare qui dentro, scorrono come un flusso, un flusso di acqua salata.
Ho bisogno del mio spazio del mio tempo di una me stessa che ho perso per strada.
E mi manca, mi manco.
So dove cercarmi, so come cercarmi.
Il PianoForte mi stimola, mi rilassa, mi svuota e riempie, mi emoziona, mi fa tornare indietro e poi avanti e poi indietro e poi avanti.
Uno spegghio riflette la luce bluastra.
Ho bisogno di sporcarmi le mani con le tempere colorate, di fare fotografie a qualcosa che mi fa sentire viva, ho bisogno di ballare, di una canna, ho bisogno di attenzioni, di creare qualcosa.
Chiudo gli occhi.
Questa canzone ne ha viste tante di cose passare, di emozioni, di sorrisi, di lacrime, di persone.
La prima persona è legata ad un sorriso, entrambe su un letto che negli anni sarebbe diventato troppo piccolo, la musica andava e noi crescevamo, insieme, per poi perderci del tutto da un giorno all'altro.
Le altre persone sono state di passaggio, non hanno lasciato un vero e proprio ricordo.
Forse è meglio così. Ora che mi riempio l'anima le oprecchie e la stanza di essa sono libera da tutto e tutti, ascolto il PianoForte e basta, rotolandomi in pensieri miei, di ora, di domani, senza avere punti interrogativi o esclamativi.
Nonostante la debolezza mostrata in svariate occasioni, nonostante i 6 kg persi due primavere fa e i 6 kg persi la scorsa primavera, nonostante le lacrime che escono quando sono arrabbiata, dentro sono un Toro.
Mi piego ma non mi spezzo e nel momento in cui mi ritroverò, tornerò.

LAMPO

Ricordo.
Quando mi svegliavo presto la mattina carica di un'energia strana, di un'energia che ogni tanto perdo per poi recuperare al meglio, solo per leggere le tue parole.
Il nostro racconto a 4 mani.
Questo ricordo. La bellezza di creare qualcosa insieme, di semplice e intrigante, ognuno a casa propria, dopo uno, due anni forse.
Ricordo l'intesa delle parole, dei colori, dei personaggi, delle loro emozioni, la voglia di sparire dento un i-pod e poter scrivere, scrivere a più non posso e dovermi controllare per lasciar continuare te.
Questo ricordo di te e mi piace continuare a ricordare, perchè mi fa tornare la voglia di scrivere, perchè mi da la carica per non smettere di creare e allargare questa
[parentesi]
di sogni e realtà.
Il resto poco conta, il tuo personaggio l'avevo già conosciuto svariate volte, sapevo dunque cosa aspettarmi e cosa la vita doveva farmi incontrare.
Stanotte ho arrotolato i piedi dentro una coperta di pile.
Sfuggevole lampo.
Svanito esattamente come il suo personaggio.
Ho allungato la mano.
Vicino a me, un respiro calmo e tranquillo, un corpo caldo che cercava un contatto con il mio, una mano, un piede, un ginocchio.
Ho allungato la mano e vicino a me avevo la mia gioia, l'amore, la completezza, la mia diversità, il mio tutto.
Ed ho chiuso gli occhi dicendomi che da oggi avrei ripreso il mio sogno nel cassetto in mano.