martedì 26 maggio 2009

FRESHMEN


Tempesta presa in pieno, tempesta che lascia segni, che fa agitare lo stomaco, che lo agita ancora di più ancora di più.
Qualcosa dentro ribolle.
Sapere di avere deluso, sapere di aver goduto alle spalle altrui, saper di aver dato qualcosa di cui si era parlato un anno fa, sapere di provare tentare ad andare avanti per non ferire, sapere di provare e tentare e andare avanti solo perchè ora c'è bisogno di questa finta sicurezza che a volte fa bene a volte fa male a volte è inutile.

Qualcosa dentro ribolle.

Chiudere gli occhi e sparire, lontano lontano, sparire e respirare a pieni polmoni, senza pensieri nessun contatto fuori dal mondo.
Matricole della nostra vita e quante cose si devono ancora imparare.
Stesa e nuda come il suo corpo, lo sento respirare forte, sta iniziando ad addormentarsi. Quello che doveva essere fatto è stato fatto e consapevole di questa parentesi torno indietro, vento tra i capelli e un vuoto pieno così profondo da sfiorare le viscere.
Qualcosa dentro ribolle.

Salgono pensieri ansiosi, voglia di piangere, di correre forte e a perdifiato, matricole, semplicemente matricole.

Non posso essere ritenuto responsabile
perchè lei si stava toccando il viso
non sarò ritenuto colpevole

lei si è innamorata per prima
and now he's guilt stricken sobbing
with his head on the floor
thinks about her now
and
how he never really wept he says
.
[
mi gironzola da diversi giorni questa canzone
mi gironzola
ed è diventata
la mia ninna nanna
il mio cullarmi tra lenzuola rosse
e
un caldo soffocante
]

Qualcosa dentro ribolle.
Miriade di pensieri che si dondolano in queste notti piene di lucciole.


giovedì 21 maggio 2009

FUGA


Buio.
Io aspetto, so che sono nel posto giusto, non vorrei essere altrimenti.
Sono passati un paio di anni dall'ultima volta e nell'averti davanti ritrovo una persona diversa.
Infilo il casco, salgo sulle tue due ruote e partiamo.
Con una mano mi tengo a te, forse un po' timorosa della tua guida, e con l'altra alla maniglia.
C'è l'aria calda stasera.
Sfrecci tra le macchine, ogni tanto alzi la visiera e mi parli, ogni tanto stringo la mano e ogni tanto la lascio andare.
Chiudo gli occhi.
Non potevo essere altrove, stasera, non potevo.
Birre gelate e su per la collina, quella che vedo da casa mia, quella fatta di ville infinite e lucine arancioni che traballano nella notte.
Cerchiamo una chiesetta che probabilmente è stata risucchiata e così, scendiamo giù giù e poi risaliamo su su ed io mi sento tranquilla, io mi sento bene.
Entriamo nel parco, ci sediamo e ci affacciamo alla città.
L'aria si è rinfrescata.
Beviamo la birra ancora fredda e parliamo, mi guardi negli occhi con una forza e una velata di dolcezza che mi chiedo come mai io non l'abbia mai vista prima.
Poi mentre parli, salti fuori come dal nulla con una frase che mi risveglia.

"Non bisogna
mai accontentarsi
anche se non si riesce
ad ottenere
quello che
realmente si vuole."


Io sono qui stanotte, ci sarà un perchè? qualcuno l'avrà scritto? qualcuno ci starà vedendo dall'alto o dal basso?
Io sono qui stanotte e alla tua frase rispondo con una mimica facciale che comprendi ma sorvoli, capisci che non mi va di parlare di altri, siamo qui e tutto il resto almeno per stanotte, non deve interferire.
E poi mi avvicino, infreddolita e mi dai un bacio sulla fronte e dentro sento una spinta che tengo frenata, perchè sono una che si frena e si morde la lingua adesso, adesso che di scivolate ne ha prese abbastanza.
Il tempo sembra bloccato o accelerato o o o o o o o non si capisce, non si sente, non lo sentiamo, le luci sulla città rimangono a ballare tutto il tempo e noi non ci spostiamo di un millimetro.
Rimaniamo li fino a che la spinta non spinge e se spinge bisogna andare, bisogna accettare la sua vicinanza, stupirsi, meravigliarsi si stare così bene dopo del tempo passato a immaginarlo in un certo modo.
Adoro stupirmi meravigliarmi di qualcuno che ritorna così per caso, alla velocità della luce, qualcuno che tiene la situazione sotto controllo guardandomi mentre io li chiudo per poi riaprirli raramente e ritrovandomi nei suoi.
Torniamo, a passi affannati per la salita, alle tue due ruote e ci fermiamo ancora un attimo a guardare la città dall'alto.
Il cielo cambia colore, guardiamo l'ora, sta per albeggiare e non mi importa di nulla, non mi importa di nulla.
Casco in testa, mi tengo a te e questa volta non perchè timorosa e squarciamo Torino in due mentre alle nostre spalle il cielo comincia a colorarsi di rosa.
L'aria è ritornata ad essere tiepida, scivola addosso, come tutti i pensieri come tutte le cose dette, pensate, ingoiate, sputate stanotte.
Come una fuga da tutto quello che sta stretto, come una fuga da qualcosa che si vive ma che manca di qualcosa. Manca di qualcosa ritrovato qui.
Curva, rettilineo, superi, freni, rettilineo, curva e ti fermi.
Scendiamo, tolgo il casco lasciando liberi al vento i miei capelli e penso che ora mi saluterà in maniera normalissima come un esempio che ho in testa, perchè alla fine non è stata che una parentesi questa notte.
Ed invece mi da un bacio a fior di labbra, sorride, io mi volto e salgo in macchina.
Parentesi iniziata in un giorno e terminata in quello successivo.
Perchè c'è bisogno di questa linfa, perchè non bisogna mai smettere di cercare, anche sotto le pietre.
Colma, di un qualcosa di inaspettato che ha saputo farmi sorridere il cuore.

domenica 10 maggio 2009

TUTTO D'UN FIATO


Forse in base al punto di vista che si assume le cose prendono sembianze diverse, forse stare a mezz'aria fa bene quanto non dare nomi a cose case fiori frutti città e situazioni.
Solo che si ha la sensazioni a volte, di non essere da nessuna parte, di non essere nè carne nè pesce, di non essere nè bianco nè nero, nè seme nè fiore.
E non basta l'attenzione che le dai, a lei non le basta, non si accontenta di sapere che a volte passa tra i tuoi pensieri se poi quello che fai non rispecchia quello che le dici.
E lei è così. Cerca passione ovunque, cerca qualcosa che la elettrizzi, che la colpisca nel profondo, che la lasci sospesa e che la prenda con forza, facendola sentire desiderata, voluta, cercata.
Lei, passo dopo passo, cammina verso un futuro che la lascia incerta, lei guarda quel prato verde e alla tua proposta di andarci dopo pochi giorni lei non si stupisce nel pensare che una scena così l'ha già scritta ma che i personaggi erano ben altri.
Lei non sa cosa vuole, se e chi vuole e se non ci sono fulmini in questo cielo lei rimarrà così, con un piede vicino a te e le mani rivolte alla vita.
Non vuole perdersi nulla, nessun battito di cuore, nessuno sguardo, nessuna passeggiata, nessuna notte passata a sorridere con il cuore, nessun pensiero legato a certe persone, non vuole dimenticare, non vuole vivere nel passato e non vuole essere troppo incerta di quello che è per te, non vuole perdersi occasioni buone stasera, non vuole implodere per paura di danneggiare ciò che c'è attorno, non vuole dover pensare che dopo un tot di tempo è di nuovo punto e a capo.
Cerca qualcosa che definirla sicurezza forse è troppo in questo mondo, ma lei cerca qualcosa che gli altri non sanno più cercare, lei cerca qualcosa che forse potrà trovare solo in lei.

Pelle che pulsa, si guarda allo specchio.

Sorride parlando a nuove voci, sorride e sa che tutto quello che di nuovo arriva ha un suo motivo, un suo perchè e non si tira indietro perchè tu non le fai sentire che può stare con un piede vicino a te e le mani nelle sue tasche, senza allungarle a tutto il resto.
E lei non ha più tempo e affetto da distribuire gratis.
Le rimane solo più la consapevolezza che se è quella che è lo deve a tutte le persone che hanno incrociato il suo cammino, che le hanno fatto bene, che le hanno fatto male, che le hanno lasciato qualcosa di così prezioso e importante e che le nasconde gelosamente nel suo cuore.
Un segreto che non sarà mai svelato.

mercoledì 6 maggio 2009

LONTANO.


La testa è in un posto che neanche lei sa, che neanche lei sa chiamare per nome.
Tutti sanno spiegarlo, ipotizzarlo, immaginarlo, ma nessuno sa chiamarlo.
Lei è esattamente lì.
Con un piede in una realtà frettolosa calda che spinge che pretende che da da da che a volte toglie toglie toglie da perdere il fiato e con un piede di la.
In quel luogo non luogo.
Sorseggia un bicchiere di vino e la sua testa non è nella sua testa, i suoi occhi non sono nei suoi occhi, lei vola, viaggia più veloce di chi ha attorno, lei sa rimanere al suo posto questa volta, questa volta non sbaglia e sono le uniche parole che sente rimbombare nel vuoto dei suoi pensieri.
Sorseggia e sa che la gente la sta guardando perchè incantata in chissà cosa e non riesce a distogliere lo sguardo bloccato da un flash, sorseggia e sa che in questo posto potrà tornarci quando vorrà.
Lontano.
Lontano da tutti, da tutto, trovarsi libera da qualsiasi cosa, nuda di fronte al vuoto troppo pieno di silenzio, troppo colmo di tranquillità, stranamente senza punti interrogativi volteggianti per aria.
Un posto che tiene la mente distaccata, che fa guardare la vita da altri punti di vista, un posto dove è importante non sprecare tempo per gente che non merita ma piuttosto per rilassarsi a suon di musica, un posto dove si balla e si muove il corpo per sentire i muscoli, per sentirli vivi sotto la pelle.
In questo posto, un posto lontano, lei troverà ristoro tutte le volte che sarà affaticata e troverà il suo nascondiglio segreto dove pensare a niente.

sabato 2 maggio 2009

SEMPLICITA'


Non sto parlando di un anno
Né di tre o quattro
Non voglio più sentire in vita mia quel tipo di ‘’per sempre ’’,
‘’per sempre ’’ sembra sempre
esserci sempre quando si inizia
ma ‘’per sempre ’’ non sembra mai
che ci sia quando si finisce
allora dimmi tu ‘’per sempre ‘’
per favore, dimmi ‘’per sempre ‘’
non un giorno di meno andrà bene
lontano da te

le persone passano così tanto tempo
ogni singolo giorno
correndo di qua e di là per la città
dicendo ‘’per sempre ‘’
ma io no, io no
non dirò ‘’per sempre ‘’ a caso
e ora spero di trovare
al mio ‘’per sempre ‘’ una casa

allora dimmi tu ‘’per sempre ‘’
per favore, dimmi ‘’per sempre ‘’
non un giorno di meno starò
da te

come un orologio coi numeri senza lancette
un tempo infinito
no, il ‘’per sempre ‘’ non è stato trovato
solo nella mente
‘’per sempre ‘’ sembra sempre
che ci sia quando si inizia
ma ‘’per sempre ’’ non sembra mai
che ci sia quando si finisce
allora dimmi tu ‘’per sempre ‘’
per favore, dimmi ‘’per sempre ‘’
non un giorno di meno andrà bene
lontano da te


Oggi mi sono alzata con tanta musica nella testa.

Vorrei svegliarmi sempre così, tutta la vita.

Musica nella testa

e

cuore colmo di semplicità.

Qualcuno ha ancora il potere di stare vicino, qualcuno ha ancora il potere di farti sorridere ingenuamente, qualcuno ha ancora il potere di mettere via la malizia, perchè oramai dopo tutto questo tempo di malizia non ce ne può essere che un vago ricordo. E allora subentra la tenerezza, l'affetto messo sopra l'affetto messo sopra l'affetto di molti anni, si mette in gioco un gioco di sorrisi abbracci e comprensione che a volte si fatica a credere sia vero. Il tutto circondato da momenti di assoluto silenzio.

Per dare maggiore importanza agli incontri.

Per farli diventare di una qualità superiore.


Ed io sto qui, seduta vicino a te , panino in mano, parte una canzone

una di quelle che mi porto nel cuore da millenni

mi abbracci mi dici quelle cose che una ragazza

vorrebbe sentirsi dire ma io qui sono amica

non sono ragazza

fai il cretino e provi a darmi un bacio a stampo

finendo con il baciare il pezzetto di carne

e usando il mio tovagliolo.

Di tutto questo, la semplicità è quello che conta.

L'ascoltare un concerto assurdo appiccicata a lei e circondate da una coperta di lana per il freddo, due piccole vecchiette con in mano un'ennesima birra gelida, saltare a suon di musica assurda anche questa e guardare il surfista americano che ho adottato pochi giorni prima su faccialibro, guardare silenziosa il suo sguardo serio, il suo fisico possente, le sue mani che tengono strette le bretelle di uno zaino rosso e poi trovarmi in un abbraccio, caldo, qualcosa di caldo in mezzo a questo parco gelido, dentro questa terza media bionda gelida.

Musica nella testa

e

cuore colmo di semplicità.

Now I can change the world

With my own two hands

Make it a better place

With my own two hands

Make it a kinder place

With my own two hands...


[non so, oggi mi sento così, in grado di poter rendere tutto migliore]