martedì 28 aprile 2009

HAPPYBIRTH


Arrivano, come ogni volta arrivano e quest'anno c'è qualcosa di diverso, c'è un qualcosa dentro di diverso, di strafottente, di menefreghista, di mi faccio i fatti miei con chi ancora c'è e chi c'è c'è chi non c'è a questo punto non è più importante.
Penso penso penso, torno indietro di anni, di quando si iniziava il venti cinque aprile e si finiva il sei maggio, di quando ogni sera c'erano amici e conoscenti diversi, di me e lei sempre vicine sempre vicine nonostante la lontananza nonostante vite diverse scelte diverse.

Quest'anno allora arriveranno e ci saranno pochi visi conosciuti, in cui credo davvero, che mi hanno dimostrato che ci sono,
invisibili angeli che non spariscono quando gli gira male,
mancherà un viso importante ma so che mi penserà da lontano, ma so che con un sorriso saprà farsi sentire.

Le cose cambiano come cambia il tempo, prima c'era il temporale, poi uno squarcio - il sole - e di nuovo il temporale.

I pasticcini nel frigorifero e una sensazione di benessere provata poco in questo periodo.

Stasera brinderò a suon di birra e chissà cos'altro, stanotte penserò che qui tanto mi sta stretto tutto ma che loro che saranno li mi allargheranno un po' la situazione e allora ballerò, salirò sul bancone e penserò al cappello di paglia, alla maglietta rossa, al fiore in testa che mi faceva sembrare spagnola, penserò alle due amiche spagnole oramai lontane, penserò alla cena più bella della mia vita, penserò a quando sono rimasta senza passaggio e alle sei del mattino sono tornata con il pullman, corso vittorio all'alba con delle persone stupende, penserò che è solo un altro gradino, che oramai basta tirare giù una sorsata e mangiarsi un pasticcino alla frutta e si va avanti.

Non credo più a nessuno, non ho più voglia di credere in nessuno, ma in me stessa, sempre di più.

Credo in lei, in quel fagiolino che potrebbe cambiare la sua vita e un po' anche la mia, credo in quello che faccio e le scuse che smetto di dire perchè patetiche, credo in chi dice si o no senza tentennare più di tanto, credo in persone che non si fanno sentire per mesi ma poi tutto è come prima, credo che certe persone non se la meritano la parola 'amico', credo nell'amicizia tra uomo e donna, credo che molte donne mi hanno delusa e non per questo devo partire provveduta, credo che è inutile credere in qualcosa che non c'è ma in qualcosa che si possa toccare.

In me stessa,
carne e ossa e sangue.

Auguri a me...
Orgogliosa di come ci sono arrivata fino qui.

sabato 25 aprile 2009

PAROLEALCOLICHE

Non userò tante parole, perchè alla fine io ora sono nel mio mondo, un mondo strano, fatto di strane emozioni che casualmente arrivano così veloci e così veloci svaniscono e ancora temo tutti perchè tutti arrivano colpiscono dicono belle parole e poi puf.
Non userò tante parole perchè posso chiedere scusa ma non supplicare, perchè posso spiegare una maledetta nottata, una serie indefinita di liquidi bruciastomaco ingoiati perchè non si sa perchè a volte non si sa perchè.
E perdo la ragione il senno la capacità di capire di ricordare di immaginare che tu io forse il posto forse il colore della sua pelle forse il non sapere cosa stiamo facendo forse il sentirsi preso per il culo forse il non sentirsi pronta ma poi pronta per cosa forse il non capire cosa vogliamo da me da te da noi da questa umida nottata ai piedi della collina ad un passo dal fiume.
Non userò tante parole perchè di parole non ce ne sono così tante perchè il tempo è poco e di pretese credevo non ce ne fossero e di spiegazioni neanche e credevo credevo però poi il tuo sfuggevole saluto ha fatto salire l'amaro e vomitando pensieri e liquori non ho trovato scuse.
E' capitata, è capitata una nottata che non capitava da anni, è capitata e non era prestabilita e non ci ho pensato perchè confusa perchè inebriata dentro ad una nuvola di sudore e fumo perchè libera nel seguire il ritmo e per me li c'era tutto e c'era niente c'era il cercare una parte dell'energia di cui mi parlavi c'era la forza di continuare a testa alta c'era la necessità di dirmi che posso ancora essere felice c'erano così tante cose li dentro che se tu mi avessi preso per mano forse le avresti percepite.
Così diversi ma non così lontani.
Non userò tante parole per scusarmi, per farti capire che io non sono quella nottambula, che mi fermo sempre prima mi fermo sempre prima prima e a quel punto se ci arrivo è perchè ho superato il livello e però gli occhi vedono e giustamente vedono una cosa e ne pensano di conseguenza un'altra senza chiedersi se è tutto apposto se è così che sono, se semplicemente volevo un tuo contatto, se ero me stessa dentro un corpo rapito da una notte bizzarra.
Non userò tante parole per farti capire che se ci deve essere qualcosa io sarò li, quella reale, quella che può ancora una volta fidarsi, quella che però ha paura, quella che nonostante tutto sa stare al suo posto, sa portare rispetto se le cose sono messe in chiaro e non solo pensate o dette tra le righe.
Sarò quella che sono, e che forse devi ancora conoscere.
Il secondo biglietto da visita ha lasciato desiderare, straccialo e torniamo a sei ore prima, sotto alla pioggia sdraiati vicini.

martedì 21 aprile 2009

ATTACCATATUTTO

POTREI smettere DI credere ALLE cose ALLE situazioni ALLE belle PAROLE
POTREI
POTREI
POTREI
MA poi DEL mio CUORE che ME ne FAREI?
POTREI smettere DI fidarmi DELL'istinto DELLA verità DELL'ostentazione.
POTREI
POTREI
POTREI
MA poi DOVE andrei?
VOLARE
volare
VOLARE
nel cielo
SPROFONDARE
sprofondare
SPROFONDARE
nella crepa della madre terra
CADERE
cadere
CADERE
nelle tue braccia
AFFONDARE
affondare
AFFONDARE
il mio viso sul cuscino
IL MIO VISO NEL TUO PROFUMO
il mio ricordo nel tuo ricordo
SENTIRE
percepire
SAPERE
che tanto di certo c'è poco e nulla
SAPERE
che TUTTO è TUTTO per una ragione
MA poi VERSO cosa TENDEREI?
SE mancasse QUESTO cuore vivo
SE mancasse QUESTO coraggio
SE mancasse QUESTA forza di ricominciare E ricostruire
COSA
farei
DOVE
andrei
A COSA
tenderei?
LE MANI
alla ricerca di qualcosa di buono
LE MANI
alla ricerca di un sorriso
LE MANI
alla ricerca di qualcosa che
QUALCOSA
CHE
NON
SI
SA
E
SI
TEME
perchè?

TEMERE
del nulla
DEL NUOVO
del misterioso
DELLA NOVITà
di se stessi
DI QUELLO CHE CI FA STARE STRANAMENTE BENE
perchè?
PRIVARSI

di piccole gioie
EGOISTI
troppo
IN UN MONDO CHE REGALA POCO e TANTO TOGLIE
egoisti di se stessi
DEI PROPRI SENTIMENTI
da donare sempre con il contagocce
E DOVE STA LA FELICITà?
SE
CI
SI
blocca
blocca
blocca
SUL PIù BELLO?
sul più più più
NON UNA PAROLA
sipario
CALA IL SIPARIO
non si è pronti
SE NON SI è PRONTI PER PROVARE NUOVE EMOZIONI
emozioni emozioni emozioni
sensazioni sensazioni sensazioni
ALLORA NON SI è PRONTI AD ANDARE AVANTI
stop rewind play
TUTTO INCEPPATO
stop rewind play
SI PUò CAPIRE SI PUò ANDARE OLTRE
e vedere
CON ALTRI OCCHI
e sentire
CON UN ALTRO CUORE
e sorridere
CON UN'ALTRA BOCCA
basta
basta solo volerlo
VOLERLO CON LA PARTE
più intima
più profonda e carnale
DI SE STESSI





domenica 19 aprile 2009

SCALE


C'è chi ha tempo da perdere e chi non perde tempo.
Sotto la pioggia tutto si quieta, tutto diventa grigio triste freddo malinconico lontano lento terribilmente lento.
E quando il tempo di dilata a dismisura e quando le serrande rimangono abbassate la pioggia batte sul tetto e il letto è ancora disfatto si chiudono gli occhi per non dover regalare pensieri.
Per non dover ripetere gli stessi errori già fatti per non correre dietro a qualcosa di immaginario per non doversi dire ancora un'altra volta anche questa volta.
Ho la canzone la canzone che vorrei ci fosse di sottofondo perchè io sogno sogno sogno e sogno e non smetto perchè vorrei che certi istanti rimanessero delle istantanee da appendere su un muro nero nero su bianco istantanee di qualcosa che rimane di qualcosa che arriva e se ne va di qualcosa che cazzo bisogna pur ricordare.
Ho la canzone per fare l'amore, ho la sicurezza di fare un passo dopo l'altro senza andare e guardare oltre, ho le parole da sussurrarti all'orecchio prima di chiudere gli occhi ed ho le parole da dirti appena aprirai gli occhi e sarò li, sotto le stesse coperte dentro lo stesso letto.
E quando il tempo di dilata a dismisura e il cielo è grigio nero e tuona e la pioggia incessante non smette di battere sui vetri, sento una mancanza, e quando il tempo per quanto si possa dilatare arriva al suo limite e quando tutto si compie come uno sbarco in una costa straniera, allora forse allora forse.
Stato confusionale in cui mi lascio cullare dal vento freddo e la pioggia battente, oggi tutto batte troppo violentemente oggi i rumori sono assordanti oggi il silenzio è troppo forte oggi oggi oggi.

venerdì 17 aprile 2009

CASTELLO.


Perchè a volte sognare fa bene al cuore.
Lo riempie, lo colma, lo fa sentire pieno di un qualcosa che non importa cosa sia ma che ci sia.

Un viso, una voce, una serie di parole, una mano, un corpo, quello che c'è basta sempre per riempire il tutto.

E si entra in un castello
[si ho voglia di entrare in quel castello]
misterioso e magico, si entra a passi timorosi perchè la cicatrice pulsa, perchè è fresca la vernice sulle pareti, perchè è vuoto il letto e piena la testa.
Dirsi quello che si sente, dirselo guardandosi negli occhi, prima di oltrepassare la soglia, prima di inciampare su un gradino invisibile. Non mi hanno mai fermato mari o monti, strade piene di curve o salite troppo ripide, io ho sempre proseguito seguendo quello che mi scorreva nelle vene e le lacrime lasciate cadere sono servite per mettere un punto, per guardarmi allo specchio e vedermi migliore.

Vorrei proprio entrare in quel castello

[ castelli in montagna ]

vorrei proprio fidarmi di certe sensazioni, di certe piccole attenzioni.

A volte quello che è stato importante fino a poco prima, diventa superfluo e si cerca altro, si cerca ben altro, non una falsa vicinanza, mendaci promesse al vento od ostentazioni di qualunque genere.
Quello che diventa importante, quello che si infila sottopelle è altro.

E' il sentire, è il percepire,
è il meravigliarsi, è il non credere a se stessi,
è il credere che il caso esiste,
è che ogni persona incontra altre persone
in svariati modi e tutti ugualmente intensi.

E'.
Oggi è.

Cosa importa di domani,
[ il castello è fatto di mattoni, potrebbe crollare]

cosa importa delle domande senza risposte

[ di castelli ne è pieno il mondo e le domande con le risposte son ben poche]

Ma è quello che siamo ora che deve farci sentire quel cuore pieno, gonfio, colmo, abbondante, ricco, zeppo, saturo, traboccante.
Nulla di più.
E mi intrufolo in una canzone che dopo quattro minuti di calma e lentezza e intensità esplode.

[ e s p l o d e ]

martedì 14 aprile 2009

SOGNIEREALTA'


Buchi neri che dovevo oltrepassare, neri e così stretti da togliermi il fiato.
Scale che ho fatto per vent'anni che all'improvviso diventavano infinite e le sue mani tese verso di me, irraggiungibili.
Apro la finestra.
Arriva una ventata di buono, di intenso odore di fiori.
Fiori rossi, viola, gialli, blu, rosa, fucsia, bianchi, fiori profumati, fiori silenziosi, fiori.
Ora sono qui.
Inondata dal sole, una volta superato quel buco nero ed arrivata al mio mondo che conoscevo nei minimi particolari.
Due stanze opposte.
Una stanza con toni sul verde, silenziosa e calma, rilassante, una stanza facilmente associabile ad uno studente. Un corridoio porta all'altra stanza, le pareti, piene di libri.
L'altra stanza, tonalità sul rosa caramella e tende leggere, giochi di una bambina, culle e bambole, lettini piccoli, tende basse che lasciano intravedere scatoloni di vestitini e cappelli per travestirsi da grandi.
Ma quella scala infinita, è rimasta così e dopo la centesima volta c'è stata la spiegazione razionale.
Non si prendono le mani di chi le allunga solo quando vuole, solo quando sa che fa comodo più a se stesso che all'altra persona.

Mi sveglio.
In mezzo ad un buon odore e a tanti cuscini.
Un corpo vicino al mio respira silenzioso. Sfiorati nella notte per trovare il sonno, sfiorati per rispetto, sfiorati perchè c'è ancora chi crede in qualcosa, sfiorati perchè le tappe si bruciano ma certe cose no, sfiorati perchè il tuo odore mi è piaciuto, sfiorati perchè siamo stati cosa siamo.
A piedi nudi attraverso la casa silenziosa, guardo fuori. La città ai miei occhi è pura, sfiorata da un tenue sole che inizia ad albeggiare.
Sospiro e mi riempio i polmoni di qualcosa di più grande di me.

Mi sveglio.
Mi alzo da questa coperta di lana e resto ferma, la testa gira, in bocca un gusto dolce di vino, metto i miei grandi occhiali neri e guardo attorno. Chi seduto parla, chi dorme, chi si bacia, chi fuma, chi mi fa un sorriso e mi porge quello che c'è da porgere, chi corre a perdifiato alla ricerca di un pallone, chi mi salta vicino e fa una fotografia. Sotto ai nostri occhi, le nostre colline, sopra la nostre pelle un sole caldo, caldo e atteso. Mi alzo. Plano giù, per sentire l'aria sul viso.

Mi sveglio.
Mi sono addormentata sul letto, vestita e con il telecomando in mano, il cd continua a espandere musica nella stanza a volume sostenuto, mi strofino gli occhi, guardo l'orologio. Penso a tutto a niente penso alle poche persone che ho nel cuore, penso alla mia pelle che verrà tatuata, penso a te che non ti pieghi mai, mai, deviando il discorso sui miei impegni, sul mio essere vaga, quando tu non hai mai fatto un passo verso di me, quando tu non sei mai salito su un pullman e sei entrato nel mio letto, per abbracciarmi in una nostra ultima notte, penso a te che vai e vieni come il vento che vento sei e non ti può fermare nessuno che libero sei di volteggiare e crearti e plasmarti oltreoceano e i tuoi silenzi e i miei silenzi non rompono nulla fra di noi, fanno battere il cuore quando ci vediamo e ci sosteniamo, fanno sorridere quando solo noi sappiamo come siamo, restiamo noi e resteremo noi io e te, penso a me, alla persona che ad ogni passo divento, alla persona che ogni giorno trascorso si colma un po' di più.

Non posso più svegliarmi.

Batticuore, spalanco la porta ed esco sul balcone, aria, aria tiepida che sembra gelida, aria che mi fa sorridere, stelle in cielo che non abbandonano mai una propria stella, ricordi di lui che suonava la chitarra e cantavamo fino le tre su questo balcone, ricordi di birre versate addosso, a rincorrersi a perdifiato.

Non posso più svegliarmi.

Sono questa.

Intrisa di certe emozioni.

mercoledì 1 aprile 2009

QUAL è?


C'è chi salta, chi allunga la mano, chi sorride e fa sorridere, c'è chi indossa una maglietta non propria e si carica di energia, c'è chi crede che la pioggia cancelli e sciolga tutto - doloripensieriricordi- per poter ricominciare per poter disfarsi e rifarsi.

C'è chi si sente amato e chi disprezzato, chi voluto e chi cacciato, chi al posto giusto e chi in quello sbagliato, chi si sente nel corpo giusto con il nome giusto e chi si chiede cosa ci fa qui, c'è chi si guarda allo specchio e crede in se stesso, c'è chi guarda allo specchio e vede tutto quello che è dietro alle sue spalle, c'è chi si mette a ballare e a cantare quando qualcosa non va, c'è chi si crogiola fino a farsi venire mal di testa quando le cose vanno storte, c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno, chi mezzo vuoto, chi vede il bicchiere che stra borda e chi non vede neanche il bicchiere, c'è chi sa amarsi per primo e poi ama intensamente gli altri, c'è chi dice di amare gli altri più di se stesso e poi si perde per strada, c'è chi crede di essere fortunato da sempre e per sempre e chi sa che la vita è una ruota e la fortuna come arriva passa a qualcun altro per poi ritornare e così via, c'è chi colora la sua vita di colori allegri e chi preferisce rimanere nell'oscurità, c'è chi dice basta gira pagina e ricomincia e chi dice che è troppo debole e non può farcela.


C'è chi ha così tanta acqua da poterne sprecare e chi prega affinché il giorno dopo possano bere mezzo sorso di acqua maledetta, c'è chi pensa solo al proprio bene dimenticandosi un mondo e c'è chi anche solo tramite piccole azioni rispettano dei principi umani fondamentali, c'è chi prega e chi bestemmia e chi vorrebbe bruciare la Chiesa e con lei tutto il complesso clericale ciucciasoldi, c'è chi adotta a distanza e chi crede che quei soldi alla fine vanno nelle tasche del governo, c'è chi crede ancora che certe persone sono buone e chi vede del peccato in ogni viso, c'è chi ammazza bambini per fare soldi e c'è chi si fa ammazzare per evitare di farli ammazzare.


In un mondo pieno di contraddizioni,
qual è il nostro posto?