Non userò tante parole, perchè alla fine io ora sono nel mio mondo, un mondo strano, fatto di strane emozioni che casualmente arrivano così veloci e così veloci svaniscono e ancora temo tutti perchè tutti arrivano colpiscono dicono belle parole e poi puf.
Non userò tante parole perchè posso chiedere scusa ma non supplicare, perchè posso spiegare una maledetta nottata, una serie indefinita di liquidi bruciastomaco ingoiati perchè non si sa perchè a volte non si sa perchè.
E perdo la ragione il senno la capacità di capire di ricordare di immaginare che tu io forse il posto forse il colore della sua pelle forse il non sapere cosa stiamo facendo forse il sentirsi preso per il culo forse il non sentirsi pronta ma poi pronta per cosa forse il non capire cosa vogliamo da me da te da noi da questa umida nottata ai piedi della collina ad un passo dal fiume.
Non userò tante parole perchè di parole non ce ne sono così tante perchè il tempo è poco e di pretese credevo non ce ne fossero e di spiegazioni neanche e credevo credevo però poi il tuo sfuggevole saluto ha fatto salire l'amaro e vomitando pensieri e liquori non ho trovato scuse.
E' capitata, è capitata una nottata che non capitava da anni, è capitata e non era prestabilita e non ci ho pensato perchè confusa perchè inebriata dentro ad una nuvola di sudore e fumo perchè libera nel seguire il ritmo e per me li c'era tutto e c'era niente c'era il cercare una parte dell'energia di cui mi parlavi c'era la forza di continuare a testa alta c'era la necessità di dirmi che posso ancora essere felice c'erano così tante cose li dentro che se tu mi avessi preso per mano forse le avresti percepite.
Così diversi ma non così lontani.
Non userò tante parole per scusarmi, per farti capire che io non sono quella nottambula, che mi fermo sempre prima mi fermo sempre prima prima e a quel punto se ci arrivo è perchè ho superato il livello e però gli occhi vedono e giustamente vedono una cosa e ne pensano di conseguenza un'altra senza chiedersi se è tutto apposto se è così che sono, se semplicemente volevo un tuo contatto, se ero me stessa dentro un corpo rapito da una notte bizzarra.
Non userò tante parole per farti capire che se ci deve essere qualcosa io sarò li, quella reale, quella che può ancora una volta fidarsi, quella che però ha paura, quella che nonostante tutto sa stare al suo posto, sa portare rispetto se le cose sono messe in chiaro e non solo pensate o dette tra le righe.
Sarò quella che sono, e che forse devi ancora conoscere.
Il secondo biglietto da visita ha lasciato desiderare, straccialo e torniamo a sei ore prima, sotto alla pioggia sdraiati vicini.
sabato 25 aprile 2009
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1 commento:
è tutto molto bello,triste e malinconico,6 molto brava,vorrei esser rapito dagli ufo ma anche da te ciao.
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