Un fiume. Di quelli che tagliano in due una foresta amazzonica. che sfociano con una mestale cascata.
Solo il rumore dello scroscio dell'acqua.
In questo fiume, i sassi fuoriescono ogni tanto e luccicano al sole.
Passo dopo passo, appoggio sicura i miei piedi nudi su queste pietre che potrebbero tradirmi da un momento all'altro.
Potrebbero.
Non bisogna pensare a quello che potrebbe accadere, ma solo pensare a quello che ci sta accadendo.
Io non ho sognato, non ho sperato, non ho viaggiato sentendo le tue parole e mi fa strano, per come sono dannatamente sognatrice, io.
Le ho solo viste, in anticipo, come reali, come un piccolo salto nel futuro e in un brevissimo ritorno al presente, dove constatate che sarà tutta realtà e rassicurarsi cuore e anima.
Che sia la volta buona, questo stento a dirlo, ma riesco a gridare che le cose bizzarre sono quelle che ti riempiono di più il cuore.
Avere i propri spazi ma allo stesso tempo continuare a mettere un piede dopo l’altro, insieme, come una coreografia ben studiata.
Ogni passo si sussegue ad un altro. Dietro di te osservo le meraviglie del mondo, le assaporo, ma torno sempre a guardare le tue spalle, il tuo corpo alto che prenderà nuova forza.
Perché mi basta questo guardarsi negli occhi e desiderarsi, senza essere una delle tante, senza che tu sia uno dei tanti.
Mi sento giovane, si è vero, ultimamente mi sento giovane nel pensare a frequentare in maniera seria una persona, ma non mi pongo limiti.
E quando metti le tue mani grandi e sempre calde sul mio ventre e scherzi, sentendo un immaginario figlio, sorrido, sorrido lì, in quel momento, senza andare oltre.
Ho smesso di andare più veloce della realtà, sono scesa da quel treno di speranze, emozioni e delusioni, sono scesa all’improvviso e non ci salgo più.
Questa volta, mi basta la realtà che stiamo vivendo, che stiamo costruendo, passo dopo passo, su quelle pietre che attraversano il fiume, senza mettermi e mettere fretta… lei che sempre è e sempre sarà cattiva consigliera.
Questa volta, almeno, non avrò da che rimproverarmi per la mia ingenua bontà d’anima.
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