giovedì 23 ottobre 2008

ERA SOLO UN SOGNO, MA . . .


Localino piccolo, stretto, accogliente, in una racchiusa piazzetta e colmo di gente. Airin entra un po' a disagio, ritrova un viso conosciuto, scambia qualche parola. Certe persone non si vedono per mesi interi e poi iniziano a comparire in ogni dove. Poi gira lo sguardo.
Lui in un piccolo tavolo quadrato, in un angolo un po' buio che scrive al pc.
Scena da film uno.
-Ehi ciao! saluta Airin.
Finalmente sono lì, a mezzanotte meno venti, uno di fronte l'altra, ora potranno parlare, potranno sorridere, ora Airin potrà capire fino a che punto,stasera, sarà giusto spingersi quando vibra il cuore.
Wil è sempre Wil. Un bel po' diverso da tutto il resto, alto, magro, occhi verdi nascosi dietro grandi occhiali neri da scrittore, mani abbastanza grandi con un grande anello d'acciaio liscio, una bocca sottile circondata dalla barbetta, un orecchino al lobo sinistro e poco sotto un bel neo, proprio sul collo.
Parlano parlano e parlano, proprio come facevano tempo prima, proprio come Airin temeva non di non poter più fare. E dentro quella piazzetta lei si sente tranquilla, lei si sente come risucchiata da tutti i timori, lei si sente in grado di piegarsi, di combattere. Con la birra in mano, passeggiano strade già percorse una volta.
Brivido.
- Fa un bel po' freddino eh?- dice Airin giusto per cadere nei discorsi difficili che la legano a lui.

- Ma, neanche piùdi tanto- risponde Wil che addosso ha un bomberino che lo tiene caldo.
Passeggiano e vanno a caccia di un'altra birra.
"Questa notte non deve ancora finire." pensa Airin, con speranze che barcollano e paura di ciò che forse forse sotto già sa.
Altra birra. . . Airin prende la bottiglia, giù un sorso di birra ghiacciata. Camminano ancora un po' per quelle stradine, Wil la prende per mano, non un attimo di timore o ritiro, la prende per mano e basta.
Si fermano.
Vicini sul ciglio della strada davanti ad un'enorme chiesa ed inizia a piovigginare da sembrare quasi nevischio. Wil parla di cose assurde, tipo di rendere più allegra la chiesa con qualche restauro fatto a murales e di essere ripreso per tale maestosa azione. Lo prendo sotto braccio. Questa sembra proprio una scena di un film in cui all'improvviso comincia a nevicare, lui abbassa la guarda, lei lo alza un po' e si ritrovano, si ritrovano in una notte che poteva essere come tante altre ma invece non è.
Scena da film due.
Ora i brividi ci sono, ora i brividi ci sono salendo in macchina e accompagnandolo sotto casa, ora la birra confonde i pensieri anche se il suo rimane ben saldo, ora la notte diventa o amata o odiata, ora non si sa se è giusto andare incontro al destino o attendere, attendere cosa, poi?, ora potrebbe cambiare qualcosa, ora potrebbe rovinarsi tutto, ora.
Airin si avvicina e trattenendo un po' la sua innata impulsività e decisione, delicatamente lo bacia.
Ma trova quelle sottili labbra chiuse.
-
Perchè non mi guardi? dice Airin mentre Wil si strofina un occhio e non la guarda.
- Perchè se ti guardo, ti bacio e poi facciamo l'amore...-
- Eh? Cosa?- lo interrompe Airin, Wil si gira, un po' timoroso che lei possa saltargli addosso e la guarda.

- Guarda che io ti ho chiesto un bacio, non ho nessuna intenzione di salire a casa tua- dice Airin.
- Ma non serve salire in casa, se ti bacio facciamo l'amore persino qui, in macchina, ed io... porto rispetto.- dice Wil.
- No! Io volevo e voglio solo un bacio, volevo solo un bacio ed ho trovato un muro. E lo so che la situazione in cui sei ti porta a fare così, ma so anche che questo bacio lo vuoi quanto lo voglio io.-
Airin non sa se ridere o se ha sentito bene ciò che ha detto Wil, portare rispetto? Ci mancherebbe altro, tsk! Silenzio.
Wil non si muove, guarda ovunque, ogni tanto guarda Airin che dentro sta per esplodere e per stare tranquilla guarda al di là della strada quattro amici che si salutano prima di andare ognuno a casa.
- Puoi anche scendere, tanto non ha senso stare ancora qui, buonanotte Wil...- dice Airin, un po' dura e con la voce rotta dalle lacrime che non deve far scendere, non deve.
- Buonanotte Airin...- Wil chiude la portiera e Airin parte via, all'istante, non un secondo di più sotto quella casa, non un secondo di più vedere la sua persona.
E si lascia ad un pianto che fa fuoriuscire tutta la tensione accumulata, tutto quanto avrebbe voluto dirgli e dargli ma non c'è stata l'occasione, l'occasione, quella che quando vuoi non arriva mai e quando ne fai volentieri a meno, ti sovrasta.

Una notte dolce al sapore di malto e dura come il freddo di Novembre che sta per avanzare. Airin è così, non può tenersi dentro le parole, i sentimenti e ci prova, un ultimo saltino che già sa quanto sia inutile per poi guidare veloce fare le scale e buttarsi nel letto. Avvolta da un piumino troppo pesante, troppo caldo, Airin dorme male, dorme poco e sogna tanto.

"Io, te, la tua ragazza e qualche amico arriviamo su in montagna, facciamo la coda per prendere gli snowboards, poi tu esci, sparisci e rimango li con la tua ragazza, a farci quattro risate guardando quegli snowboard a forma di lavagnetta cancellabile. Poi mi alzo, esco e ti cerco.
Sei seduto su una panchina, sullo schienale e stai fumando, guardandoti in giro.
- Ehi Wil! Ma che ci fai qui? Io son rimasta dentro con la tua ragazza, che come si chiama?- dico io
- Elena, uhm... Elena. Devo farle un altro regalo-
dici tu.
- Perchè cosa le hai già comprato?
- Una cosina, ma mi vergogno...
- Ma smettila, cosa le avrai mai preso?
- Un completino intimo, ed io sorrido pensando che proprio non ti ci vedrei a comprare un completino intimo malizioso.

- Il problema è che quando lo indossa io penso di far l'amore con te.
Strano che Elena non sia ancora uscita a cercarti, a cercarmi.
. . Credo di aver sentito qualcosa tipo un solletico improvviso, perchè siamo scoppiati a ridere entrambi e mi son appoggiata sulle tue gambe perchè ridevo, ridevo di gusto, di cuore. E poi ho alzato lo sguardo e mi hai preso il viso tra le mani e mi hai baciata Wil, mi hai baciata così tante volte che mi girava la testa, che tutta questa neve intontiva. Poi sottovoce nell'orecchio mi hai detto:
- Faccio sempre un sogno, tu che porti via il tuo bambino e vieni da me e facciamo l'amore per ore e ore per poi ritrovarci distesi e nudi su un grande letto e tra di noi, il tuo bimbino.
Poi mi hai baciata ancora ed io con la coda dell'occhio ho visto che arrivava Elena e mi son staccata, ma non in tempo.
- Ragazzi, io scendo perchè gli altri son rimasti bloccati per un problema all'auto e vado a recuperarli, voi rimanete qui?. Uno sguardo tra di noi mentre lei va via."

Airin si sveglia, si sveglia di soprassalto. E nel buio della sua stanza si ritrova dentro alla conferma delle sue lacrime.
"Era solo un sogno, ma...".

2 commenti:

me, just an Italian man ha detto...

l'amore è come le cose buone da mangiare.. sono sempre quelle che fanno male alla salute...

però la birra è buona e non ti crea nessun problema....

ps. Io la Donna che desideravo l'ho sposata.. ci dormo insieme.. abbiamo due figli.. facciamo molte cose insieme.. siamo amici, complici, amanti..
ma, ecco! io continuo a sognarmela.. e quando mi sveglio, mi basta ruotare la testa per ritrovarmela accanto.. non male vero?

Squilibrato ha detto...

Argomentazione tabù per me.