giovedì 11 settembre 2008

IN UN ALTRO POSTO.


Schiena nuda.
Sento i suoi baci che mi sfiorano, che mi scaldano piccole parti da far venire i brividi.
Immagino di essere lontani, lontani da tutto questo.
Lui seduto su una vecchia bicicletta ed io davanti seduta su un tubo troppo duro e troppo freddo per essere comodo tenendo le mani sopra le tue.
Pedalate, lunghe e lente, vento tra i miei capelli sciolti che ogni tanto assaggia.
Pedalate verso un non luogo, pedalate solo per andare via, per ricercare qualcosa, per cercare nulla.
Sorrido ad ogni buca che prova ad evitare e sfioriamo l'asfalto.
Mi sposta i capelli e mi bacia sulla spalla leggermente scoperta.
"Non c'è posto migliore" mi dice all'orecchio, come se fosse un segreto e questo paesaggio non potesse ascoltarlo e mi volto per vedere il bagliore di questo tramonto nei suoi occhi sottili.
"Non c'è posto migliore... già", ripeto, guardando i campi che stiamo attraversando, guardando i colori che la natura sta sprigionando, sentendo sulla pelle un'arietta che fa venire voglia di coprirsi.
Altra buca, evitata, altra buca.
Rotoliamo per terra, su un prato che ha una leggera pendenza, lasciandoci andare.
Ritrovandoci a ridere come piccoli pazzi.
Lui si avvicina, con il fiatone e la maglia sporca di terra, si avvicina e si mette sopra me.
Respiro forte, respiro veloce e non posso non guardarlo, non posso non ammettere che siamo arrivati.
Un bacio che segue un altro bacio che segue altri tremilasettecentodiciasette baci.
Dolci, caldi, pieni, voluti, sognati, aspettati, finalmente trovati.
In mezzo a questo prato verde, siamo arrivati
In questo non luogo dove tutto è possibile se si vuole.
E ancora sento, i tuoi baci,
sulla mia schiena nuda.

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