martedì 16 settembre 2008
IL SILENZIO DEI DEBOLI.
I wondered what might happen if I left this all behind.
Non un attimo di esitazione.
Non attimo in cui abbia pensato ad una combinazione per aprire la cassaforte e rubarti il cuore.
Vigliaccheria mescolata alla timidezza, timore mescolato al coraggio dimenticato chissà in quale luogo.
Non voglio vedere.
Mani che bramano un corpo e lo fanno rivivere, occhi che sottili sottili traducono luccicando la gioia, bocca che sfiorando un'altra bocca sigillano un piacere. Piacere che tende a svanire, a causa di chi, a causa di cosa.
Non voglio sentire.
Parole inutili già sentite mille volte, parole di circostanza prive di inventiva e colme di stronzate, parole che tendono alla risata facile e nervosa senza uno strascico di coraggio, parole che non sanno di una reale ragione ma solo di patetica scusa.
Puoi fare quello che vuoi, ma almeno abbi il coraggio delle tue azioni.
Che come velocemente sono arrivate, così velocemente e magicamente sono sparite nella nebbia. Inabissato in un silenzio che conferma solo che la maturità non si conquista con la maggiore età.
Confusione! Paura! Troppi pensieri! Idee! Decisioni!
Parlami. Parlami e dimmi cosa passa per la tua testa tortuosa, per i tuoi castelli costruiti in aria da una fantasia da un'eccitazione, parlami come facevi, fai domande e ricevi risposte, chiedi tempo, dai tempo, chiedi spazio, ascolta le domande e dai le risposte.
Senza lasciare la gente in balia delle onde, come un vecchio che oramai non ha più voglia di remare e aspetta che tutto si perda silenzioso tra la nebbia.
Mi sono domandata che cosa potrebbe accadere se lasciassi tutto questo indietro.
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