domenica 30 marzo 2008

CATENE E RITORNI GONFI


Oggi ci mancava più solo lui poi il tuffo all'indietro, si si, quello triplo carpiato era completo. Ma molto meglio chi c'era.
Mi aspettavo il cuore in gola, la vergogna, l'imbarazzo, i finti sorrisi, le occhiate lanciate di nascosto come per dire "ahnahn, ancora qui dopo due anni...".
Invece nulla di tutto ciò.
Invece solo saluti di gente che non mi vedeva da anni, abbracci sinceri non dati tanto per impegnare dieci secondi della propria esistenza.
Proprio quando si pensa che il mondo stia crollando, arriva l'energia giusta per sorridere guardandosi avanti e trovare nuova forza per andare solo in una direzione.
I suoi occhietti, la sua bocca, i suoi ricci e le fossette tra barba e vento fresco.
Credevo di averli scordati.
Ma qualcosa che in modo inspiegabile è entrato nel cuore, anche a distanza di anni, non si scorda mai.
Mai.
Mi lascio accarezzare e cullare dal suo ricordo, dalla sua odierna presenza.
Tutto torna, questa vita è una ruota e nessuno ci crede.
E fa paura quando capita e si, mi sono spaventata, ma è arrivata al momento giusto.
Non ho paure, non ho certezze.
Ho un cuore gonfio sapendo che non l'ho perso.
Sapendo che sono sempre stata nel suo cuore fino ed oltre oggi.
Forse questo, è più di una certezza.
E' una conferma che qualcosa, non so dire cosa, c'è.
Senza però farsi domande.
Solo vivendo e facendo sentire il cuore gonfio.
Gonfio sotto magliette bianche, gonfio tra musica e urla.
Gonfio gonfio.
Da esplodere per farti sapere che tu mi hai regalato un angolo di felicità.
Di un quadrato infinito.
Tra catene che la vita a volte costringe di dover tenere tra le mani.

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