venerdì 11 aprile 2008

BUIO E LUCE.


Io mi prenderò il mio posto.
Sono una figlia, sarò una madre.
Sono una madre, sarò una figlia.
Sorridere a denti stretti per non far uscire la rabbia, il nervoso, la malinconia di non vedere i suoi gesti quotidiani.
Sono figlia e sono madre.
A volte è meglio presto, uno ci si abitua prima.
E' difficile staccare il cordone per una bravata.
E' facile pensare che se la scelta fosse stata mia, sarebbe stata più serena.
Meno tormentata in notti bagnate dalla pioggia del mio mese.
A volte si arriva al punto che tenere tenere dentro tutto ci fa diventare più forti, così forti da vedersi e rendersi conto che è arrivato il momento di tirarsi su le maniche.
Per poi scoppiare sotto al cuscino in una casa buia e silenziosa.
E vedere dalle righe della tapparella,
il sole.
Un nuovo sole.
E rimanerne ammaliati, sentendo nello stomaco, la grinta per alzarsi e continuare a sorridere.
Sentendosi più grandi, più maturi, più forti.
Per altre nuove avventure.

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