mercoledì 13 febbraio 2008
A QUATTRO MANI.
Mani tra i capelli, occhi contro vento, cuore in cima al quel colle innevato, un po' più sotto alle stelle.
Un abbraccio che colma, che riscalda e che rinfresca.
Lascia perdere le false regole dettate dall'amore.
L'età, il sesso, la normalità.
Chi se ne frega di tutto, quando si ama.
Quando si sente la passione che sale dal ventre e inebria la mente.
Non ce ne frega di nulla quando i suoi baci ci colmano e
lo stomaco brontola dal rumore di quelle farfalle tenute prigioniere.
Liberare le proprie paure e lasciarsi andare, stasera.
Ritrovare una mano e unirla alla nostra. Nessuna parola.
Tutto è già scritto.
Stanotte è già stata scritta a quattro mani.
Questo paesaggio, queste voci in lontananza, questa bottiglia di vino.
Ora c'è solo bisogno di spogliarci. Di noi, di questi abiti troppo spessi e
che ci intrappolano l'anima.
Ora c'è solo bisogno di non fermarsi all'apparenza, di andare oltre.
Per vedere quello che c'è, quello che potrebbe esserci se facessimo un passo.
Un solo e leggero passo. In questa notte che
forse uguale a tante altre ci sta portando lontani dal mondo convenzionato.
Liberarci dai vestiti per ritrovarci seduti vicini e nudi.
Ad occhi chiusi sfiorarci la pelle.
Riscoprire la bellezza di sensazioni dimenticate,
riscoprire che una carezza non è solo tenerezza.
E' voglia, è toccare senza possedere, è magia, è avere l'altra persona,
è sentire la pelle emozionarsi, è sentire la schiena inarcarsi, è sentire respirare in modo intenso,
è sentire gemere per volere di più, è sentire sicurezza nelle mani che ci stanno amando.
E' sapere di voler esplodere in un abbraccio,
dove la passione ci fa premere forte il nostro corpo all'altro e
restare in un istante che dura ore, immobili,
percependo a cosa si andrà incontro.
E senza guardarsi mai, sapere con fermezza che csaremo condotti in un altro mondo.
Almeno stanotte, questa notte già scritta per noi, da quattro mani.
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