giovedì 7 febbraio 2008

PER TE NE SARà SEMPRE VALSA, LA PENA DI TENTARE E SALTARE.


Mi hanno sempre insegnato di dare la mano al mio compagno di fila.
In fila per due, mano al vicino. Che sia una bimba o un bimbo, dare la mano e rimanere in silenzio.
Attendendo. Aspettando.
Il turno per passare e scendere le scale, per scendere quei gradini e rivedere il viso di mamma o papà.

Quando vedo quei piccoli cuori che non si staccano dalla gamba dei genitori e
mi guardano come per dire
"ti prego, vieni a convincerlo che adesso devo andare al lavoro!"
ed io mi avvicino e prendo quella manina e con la scusa del pongo o di un bel disegno da colorare,
riesco a spostare quel cuore e a farlo sorridere con altri piccoli cuori.

Ne sta valendo la pena?
Di guadagnare poco, di fare questo finto lavoro, di sbronzarmi il fine settimana, di essere meteopatica, di non ricercare e rincorrere nessuno, di ascoltare all'infinito certe canzoni, di sentire quel mio amico così lontano e sentire dentro una morsa, stretta, in fondo alla pancia.
Una stretta che corrisponde alla mancata possibilità di salire su quell'aereo, sul suo aereo e raggiungerlo.
Per sentirlo vivo,
vicino a me.

Mi manca come l'aria e mi chiedo se ne vale la pena di tutto questo,
se vale la pena sognarlo e sognarlo,
se vale la pena portare avanti una parte del suo modo di vivere, da non italiano che è,
se vale la pena continuare a ricordarlo.

Ne vale la pena, si.
Perchè dentro me c'è parte del suo paese, c'è quella serenità nell'affrontare la vita che solo loro hanno,
perchè dentro me c'è quel bisogno di evadere,
di fare un gran bel salto e chissenefrega se è al buio!

La testa sulle spalle, certo, ma fino ad un certo punto.
Poi si hanno altre necessità.

E allora è lì che diventa indispensabile il contatto, il suo abbraccio.
Quelle braccia che mi hanno stretta amandomi,
consolandomi,
accompagnandomi trotterellando per conosciute strade,
che mi hanno stretta in quel modo completo.

Ed io che alzavo la testa e il marrone si fondeva nel suo verde a tratti azzurro e
mi guardavano e mi parlavano
diretti e silenziosi
in mezzo a tanto rumore.

Quei cuoricini mi stanno dando tanta forza, questo sole mi sta dando tante speranze.
I miei occhi rivedranno i suoi occhi.
E tutto quello che mi avrà portato fino a quell'istante,
ne sarà valsa la pena.




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