sabato 26 gennaio 2008

ICARO


Un tavolo piccolo e quadrato. Tre nuove amiche si scambiano parole e sguardi tra vino bianco e cocktail analcolici.
Il passato viene nei discorsi, viene sempre accennato per sorriderci su, per far capire quanto le cose possono cambiare.
Un paio di ragazzi si avvicinano e mi salutano. Uno dei due non si ricorda di me, ma sembra essere dispiaciuto dato che una volta seduto desidera la mia presenza.
Incredibili organizzazioni di settimane lesbiche raccontate a quattr'occhi, per programmare fantasticamente un futuro tutto roseo.
Dopo questi uomini che usiamo e che ci usano.
L'amore esiste, certo, in diverse sfumature.
Ho guardato lo specchio l'altra mattina, mentre il gatto Icaro mi faceva le fusa sul polpaccio ben disegnato e liscio. Ho guardato lo specchio ed ho visto di nuovo me stessa. Con quegl'occhi, con quella bocca, con quel suo modo di farti credere tutto e non darti nulla.
Con quella forza che mi ha spinto fino a raggiungere quelle cose.
Come se all'improvviso mi fossero spuntate un paio di ali.
Certo, tanto ha fatto lei e quella serata. Certo, tanto ha fatto quel bacio, di nuovo rubato, di nuovo li, di nuovo corrisposto.
Una passione silenziosa e sottile che esplode sotto qualche strana luce o nel buio della sua casa.
Nessun altro pensiero.
Solo me stessa, a testa alta. Colma di tutto.
Io rinasco senza te, dice una canzone. Io posso rinascere tutti i giorni.
E mentre qualcuno prega che io non parta oltreoceano, anche se fosse tra un anno, io dentro ci spero.
Perchè basta amarsi per ricominciare.

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