lunedì 19 novembre 2007

CAREZZA.


Silenzioso. Come la tua mano che lentamente mi sfiora il viso.
Occhi negli occhi.
Mentre il freddo fuori comincia a muovere le foglie ancora attaccate ai rami secchi.
Mi scalda il cuore, la tua carezza.
Il ricordo della tua carezza mi scalda l'anima.
O forse è il pensiero di una carezza ancora da ricevere.
Tu. Presente quel poco che basta.
Silenzioso. Come la tua persona che in un baleno mi ha illuminata di luce nuova.
Fulmine a ciel sereno.
Squarcia cuore.




1 commento:

digito ergo sum ha detto...

Sono i passaggi delle persone che ci scaldano dentro. Sono d'accordo. Sono quegli sguardi incrociati per una frazione di secondo che dura quasi un istante. Le carezze, poi, farfalle che si posano, curiosano e rispiccano il volo. Perché così è. Sarà. Sarà ma io ci credo. E tanto. Tanto non cambia nulla, se ci credo o no. O no? Un abbraccio