mercoledì 29 agosto 2007

ANDATA e RITORNO DAL POSTO DELLA FELICITA'.

Non c'è posto migliore per rifugiarsi, per scappare via da una vita troppo stretta, da sentimenti che ti si piazzano in testa e non vanno via neanche di notte. Non è uno scappare dai problemi per non affrontarli, è un partire, andare in quel luogo dove tutti i tormenti trovano soluzione.
Si, c'è un posto così su questa terra. C'è un posto in cui, nel silenzio delle montagne e tra il fruscio degli alberi, si trovano risposte a tutti i perchè che circondano i pensieri e non li lasciano liberi di volare, via, lontano.
Il viaggio per me è questo. Staccarsi da tutto quello che è per andare verso qualcosa che sarà. E dentro si sente davvero come se un filo si allungasse fino a lacerarsi. Questo viaggio è stato breve, ma intenso, importante, fondamentale.
Ammetto.
Che in quelle due ore ho pensato a tutto, a tutti. E una lacrima è scivolata mentre ascoltavo a tutto volume un paio di canzoni. Perchè sentivo che sarei tornata diversa, che quello che avevo lasciato in sospeso, contro la mia volontà, dopo un mese sprecato a farmi tante di quelle domande assurde, sarebbe andato perduto.
Ma una volta li, una volta messi i piedi per terra, è spuntato il sole; dopo una settimana sprofondata nel grigiore di autunnali temporali che facevano restare in casa e rimuginare ancora di più.
E le risposte hanno cominciato ad atterrare davanti ai miei occhi, sotto forma di sorrisi, di serenità poco provata ultimamente, di ricordi di cugini che si rivedevano in me dopo vent'anni, di piccoli gesti che mi mancano nella vita quotidiana, di messaggini arrivati all'improvviso la prima sera da un nuovo amico, ricevere la telefonata di una vecchio amico che mi dice "E' ora che faccio tutto quello che non ho mai fatto prima e comincio con te".
Momento dopo momento.
E neanche venti quattro ore dopo, ho trovato la risposta più importante in questo periodo, perchè si, magari avrei reagito più o meno così, ma l'impulso mi avrebbe fatto sentire scosse nel cuore che dopo un primo istante di gioia-euforia-vendetta mi avrebbe schiacciata a terra.
Non so spiegare a parole cosa mi fa quel posto lì.
Mi annulla la vita di tutti i giorni, mi fa mantenere in contatto con poche persone, quelle che anche se appena entrate nella mia vita sanno starmi vicina in questo sali-scendi di emozioni, un'altalenante giostra in cui pensavo di esserci salita da sola.
Invece, non si è mai soli.
E se lì ho convalidato il fatto che adoro nel profondo il Brasile, ammettendo comunque che non conoscendolo realmente non posso apprezzarlo internamente,fatta forza e ritrovata la mia energia, la mia linfa vitale attraverso piccole cose come pelare chili di pesche chiacchierando con mia nonna che raccontava aneddoti sulla sua vita amorosa e sessuale, visitare mostre, dire ogni tanto TUTTA JOIA, se lì ho riscoperto che a volte l'impulsività non è la cosa migliore ma bisogna lanciare un sassolino, fosse anche l'ultimo sorridendo e volendo con tutto il cuore che una certa cosa avvenga, ecco ,si, magari tutto si accade.
Come del resto, magari, no.
Ma quando una persona è serena, forte e non teme di tornare ed affrontare il tutto, anche quella che può sembrare una sconfitta personale, prima di dimezza e diventa una sconfitta per due, per poi diventare la sconfitta dell'altro,
perchè, non per modestia o egocentrismo, ma per coraggio di dire BASTA, DA OGGI RICOMINCIO E SENZA TE, ce ne si lava le mani. Dicendo con un sorriso rilassato, tutta joia.
Stanotte ho sentito un po' di tremore nel tornare perchè non mi ero ancora resa conto che ero diventata più forte e se non ci fosse stato Davide che mi ricordava quanto ci siamo e stiamo aiutando, quanta bellezza c'è nelle parole che ci scambiamo, forse mi sarei rigirata nel letto quelle trecentoquarantasei volte fino ad arrivare stravolta verso il sonno e lì, colta da un pianto a cui non sarei stata in grado di assegnargli un motivo, avrei finito con il chiedermi perchè.
Invece, ho sorriso, ho finito di fare il mio sudoku, ho pensato ad un paio di cose e mi sono tranquillizzata.
Tutto scorre, tutto cambia (anche se non è detto che finisca), le cose che sembrano marcite sotto i raggi di un agosto buffo e assassino possono rinvigorirsi o posso decomporsi lasciando spazio a qualcos'altro di bello e perchè no, migliore.
Si, mi sono accorta di questa cosa. Quando succede una cosa relativamente brutta, una cosa bella è pronta per fare la sua entrata, inaspettata e deliziosa, per allietarci le giornate.
Questo viaggio mi ha permesso di prepararmi per questo autunno e questo inverno che saranno belli tosti.
Qualcuno di oggi ci sarà ancora, qualcun altro avrà già preso una strada diversa forse.
Questa è la vita... TUTTA JOIA, IRENE, TUTTA JOIA...!

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