martedì 22 maggio 2007

UN NUOVO MEDICO.

Non c'è poi bisogno di tante parole per descrivere la
risalita.
Ho camminato in silenzio per un certo periodo,
di me,
si sentiva solo il profumo circondato dalla mia risata.
A volte falsa a volte vera.
A volte mezza a volte piena.
Se chiudo gli occhi, si.
Se dovessi davvero chiudere gli occhi potrei vederla
vederla davvero quella salita.
Che percorro, volando ad un palmo da terra.
Non c'è amore, non c'è quella troppa sincerità che poi mi ha ferita,
non ci sono perchè nè tanto meno certezze.
Ma c'è qualcosa di impercettibile,
di chiaro al cuore ma non alla testa.
Una bella birra rinfresca lo spirito e vecchi miti
risuonano nella stradina semi deserta.
Vedi, qui c'è qualcosa. Quel qualcosa.
Quel sentire quella canzone ed emozionarsi.
Quel pensare a tutto e a niente e sentirsi colme.
Colme di positività.
C'è voglia di migliorare, di curarsi,
di, perchè no,
osare quella volta in più.
Questa volta.
Uno sguardo. Si fa presto a dire si.
Si fa presto a dire no.
E pentirsi.
La sua bocca sorride. Gli occhi lucidi.
Il suo corpo ben scolpito.
Entrambi sappiamo.
C'è quel qualcosa.
Tutto è nato da li. La risalita è nata dai suoi occhi,
dal suo guidare sicuro, dal suo darsi dello stronzo,
dal suo sorridermi,
dal suo dirmi
"mi sorprendi...sei sempre più interessante...".
Sapendo.
Che ciò che avverrà,
lo vogliamo.
Senza rimorsi e rimpianti. Senza regole prefissate
o paure coltivate precedentemente.
Insieme, cercheremo solo di trovare il bene.
Quando vorremmo. Per quanto vorremmo. Come vorremmo.
Un tocco di divertimento e una spolverata di serenità.
Per ricrearsi in questo mondo pieno di problemi
un angolo di egoismo doppio.
Ma pur sempre un egoismo che non escluda l'altro.
Questo ennesimo medico, a sua insaputa,
mi sta dando forza di di guardare oltre quella punta,
di guardare già dalla prospettiva migliore.



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