giovedì 24 maggio 2007

LA NOSTRA [MIA] LINFA VITALE.

Vi viene mai voglia di correre?
Chissà per quale luogo, se un luogo ci fosse.
Di correre e basta.
Per sentire sprigionarsi l'energia tenuta nascosta.
Vi viene mai voglia di fare l'amore?
Di fare l'amore senza troppe preoccupazioni, senza tanti "ma poi... se...".
Lasciarsi andare tra braccia sicure,
non per forza del proprio uomo.
Magari quello che amiamo tanto da non riuscire a dire
basta
una buona volta.
Intrappolate per paura di rimanere da sole.
E allora?
Vi viene mai voglia di andare oltre,
di trovarvi con un lui sopra di voi che vi sussurra
il bisogno di avervi ogni istante di più,
che sfiora il vostro corpo e lo fa tremare anche se fuori ci sono trenta gradi.
Sentire i propri seni leggermente pressati
dal peso del suo corpo.
Un corpo che vi fa godere,
si,
godere come pochi sanno fare.
Pochi, magari nessuno è riuscito a raggiungere quella
parte così profonda del vostro piacere.
Lui si,
lui cerca di darvi piacere, quello puro,
quello che quando arriva vi travolge
e non capite,
non riuscite a trattenervi come in altre occasioni
ed esplodete.
Nella passione più dolce e bramosa che esista.
E lo chiamate, gridate di poterlo avare ancora
quel piacere.
Ancora, ancora e ancora.
Fateci caso.
Non pensate a null'altro tra le sue braccia,
mentre il vostro corpo raccoglie il suo sesso.
Tutto svanisce.
Ragazzo o marito che sia, problemi, lavoro, figli, paure, tristezze, nervosismi.
Lui vi purifica l'anima.
Lui vi fa gridare.
Dal piacere che sapete che solo lui sa dare.
Non ne avete mai abbastanza.
Del suo sguardo mentre spinge
e
voi in balia delle onde.
In ostaggio di un uomo che sa come farvi rinascere.
Che sa come farvi star bene
coccolandovi con una doccia e una sfilata di ottima musica.
Solo per veri intenditori.
Prelibata è la sua carne,
da mordere leggermente mentre lui cerca il punto migliore,
dolce è il suo profumo che lentamente viene emanato,
sudando.
E come mai questa volta non ve ne frega niente se uscite da li
e avete ancora quei tre, quanttro chiletti in più e i capelli scompigliati?
Come mai non vi irrigidite subito dopo ma restare ancora un attimo sotto di lui,
per sentire il suo respiro?
Salite sulla vostra macchina, accendete lo stereo e guidate,
superando qualche macchina e facendo entrare il vento dai finestrini.
Tutto resta bloccato. Per almeno un giorno.
E domani non sarà come ieri.
domani rimarrà la prelibatezza
di quel rapporto che vi ha segnate,
vi ha condotte in un altro arco di spazio temporale,
che vi ha educate.
Ad essere libere, spontanee, ad amare e gridare il suo nome,
senza timori che i vicini possano sentire.
Lui vi rende libere.
Lui vi fa arrivare alla concezione che nulla è davvero così terribile.
Lui, la sua felicità e serenità,
entrando nel vostro ventre,
ve la trasmette.
Sentite?
Quella strana sensazione che tutto proceda per il meglio?
Ecco.
E' lui.
La sua linfa che,
inondandovi,
vi scorre nelle vene.



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