Vorrei proprio essere seduta in riva al mare. Il vento forte che increspa le onde
e mi bagnano le gambe.
In mano, un gelato nocciola e fiordilatte che si scioglie veloce.
Veloce.
E devo cercare di non farne cadere neanche una goccia.
Non posso davvero pensarci. Un'estate all'insegna del lavoro,
del week end assassino,
partire sabato notte e tornare domenica sera.
Per il mare, questo e altro.
Per l'odore del sale che entra nel naso e non si toglie più.
Ci sono state delle giornate ventilate, poco tempo fa.
Io ho un'adorazione per il vento, da sempre.
Un po' come adoro la Luna, le Stelle.
Mi affacciavo dal balcone e venivo investita da un venticello un po' prepotente ma tiepido.
Da chiudere gli occhi e lasciarsi cullare.
Da chiudere gli occhi e sentire quell'odore di mare, d'acqua salata,
da sentire quasi sulla pelle quella sensazione di leggero prurito che procura il sale,
da vedersi quasi sul corpo le macchiette biancastre.
Altro che testa sotto la sabbia.
I piedi che spostano la sabbia e disegnano piccole ali di angeli.
Gettarsi per terra per recuparare la palla,
uscire dall'acqua ed essere catapultate per terra finendo impanate di sabbia dalla testa ai piedi.
Ecco di cosa vivono i bambini.
Anime pure e incontaminate.
Vivono della semplicità.
Nel fare solo quello che a loro procura la gioia,
nel gettarsi nella sabbia e inzozzarsi tutti,
nel correre a perdifiato sulla riva senza sentire le pietre sotto i loro piedini,
nel pacioccare con le mani con più cose possibili e applaudire forte, forte, per vedere saltellare
piccole gocce di felicità.
A questo devo arrivare.
Ad apprezzare e tenere e volere solo la bellezza della semplicità.
Qualunque sia il prezzo da pagare. Non voglio finire nella massa mediocre che dice sempre si
e di notte piange pensando a quella felicità di cui hanno scordato i connotati.
Ogni giorno c'è bisogno di credere che siamo liberi di scegliere.
Ma che ogni scelta comporta conseguenze per lo più inpensate.
Senza forzare quello che oramai è già stato scritto.
venerdì 11 maggio 2007
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1 commento:
A volte le parole degli altri sono l'unico modo che abbiamo per guardarci dentro.
E' bello sapere che i miei grazie siano stati "magici" per qualcuno che non conosco, soprattutto adesso. Nel bene e nel male.
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