sabato 12 maggio 2007

BIANCO E NERO

Stamattina mi sono svegliata di buon'ora, nonostante stanotte sarei rimasta a camminare per il centro fino all'alba.
Non avevo sonno, il quale era scappato, fuggito come un uccellino prima della tempesta.
Queste serate mi stanno aiutando. Loro mi stanno di nuovo curando.
L'anima.
Quel pezzetto di anima che ogni due per tre viene calpestata, maltrattata, usata e poi gettata.
Dalle mani di un cuore troppo impavido.
Loro, la mia medicina i miei dottori di spensieratezza. Loro amici da poco ma così presenti in questo arco di vita.
Non è detto che relazioni portate avanti per decenni diano poi frutti succosi.
Anzi, molte volte ho raccolto dei frutti marci da doverli buttare e
alzare spallucce, essendo nuovamente delusa.
Qualcuno sfiora delicatamente tasti di diversa misura.
Note susseguono note.
Una composizione di emozioni che fanno vibrare il cuore.
Adoro il pionoforte, le sensazioni che suscita anche se si è all'oscuro di tutto.
Di chi suona, di chi ha composto cosa, di chi dirige, di chi l'ha costruito.
Sono un pianoforte in questo attimo, sono un assemblaggio di più pezzi di due sole tonalità.
Tutte le sfumature compaiono di notte, compaiono con quella libertà che a sprazzi
si presenta, bussa alla mia porta, mi investe e corre via, veloce,
inseguita da qualcosa.
Caldo il sole batte sulla testa. Almeno il sole.
Metereopatica come sono, se piovesse sarei già chiusa in un aramadio a 4 ante!
Sorridiamo... dobbiamo solo arrivare a domani!




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