venerdì 4 marzo 2016

AMICO.



Ieri ti ho pensato...era il tuo compleanno. Lontano migliaia di km, tutto preso dal tuo mondo, dalla tua attività, dalla tua intensa vita vissuta a 100 all'ora.

Ogni tanto manchi, manchi amico mio.

Mancano sopratutto le chiacchierate, il confidarci, il darci consigli sulla vita, su come affrontare le cose.

Manca alzare la cornetta e sentire la tua erre leggermente moscia dire "Ireeeeeeee a Sassi stasera devo raccontarti... devi dirmi cosa devo fare..."

Manca iniziare serata insieme e poi finire con un sguardo mentre ognuno esce accompagnato.

Manca stare sdraiati sul letto e guardare il soffitto facendoci domande troppo più grandi di noi.

Manca la panchina sopra Torino con birra, trulla e mille consigli.

Manca, ma è giusto che sia così...si era giovani, le cose cambiano, il tempo passa, tutto cambia.

C'è chi crede che l'amicizia tra uomo e donna non possa esistere, che ci sia sempre e per forza qualcosa sotto.

" Io non riesco a parlare così con un amico... tu sei donna, tu sai dirmi cosa sentite, cosa provate, tu puoi capirmi e consigliarmi su come fare con una donna, come conquistarla, cosa voglia dire uno sguardo o una frase... e poi vuoi mettere? Quando andiamo a ballare e sembriamo una coppia, io sembro ancora più figo e le ragazze ci provano di più..."
E quando andavamo a ballare... lui spariva... io mi perdevo nella musica... e quelle volte che venivo circondata da gente indesiderata lui arrivava all'improvviso, mi stringeva a se e mi stampava una bacio dal quale ci pulivamo subito dopo come a provare quasi schifo...ma intanto mi salvava... mi salvava come fa un amico, come fa un fratello maggiore.

Ecco il mio problema.

Ho sempre sentito la mancanza di un fratello maggiore, di quel fratello con cui fai le prime uscite serali, in discoteca, con il quale parlare al buio prima di addormentarsi, quel fratello da chiamare se hai bisogno, se vuoi ridere, se vuoi piangere.
Per questo ho sempre avuto molti amici sopratutto più grandi di me. E in automatico, vuoi per la statura vuoi per l'età mi han sempre chiamato sorellina.
E con loro ritrovavo quel legame naturale che non avevo avuto.
Protetta e coccolata.

L'amore è stato ben altro.

Le mie storie non sono mai nate da amicizie.

Alcune, però, lo sono diventate.

Perchè, sopratutto nelle storie leggere e spensierate, quelle giovani che vanno e vengono, quello che rimane dopo non è profondo, doloroso.

Amicizie che son rimaste nel tempo... di quelle con cui chiacchieri serenamente e fai quattro risate, di quelle fatte di soli "auguri", di quelle fatte di tutto un po'.

Altre son rimaste storie, vissute, sentite e finite. Nient'altro dopo, a volte per il dolore provato, a volte per il menefreghismo provato.


Io credo in questo.



Credo nella purezza che un'amicizia porta con se, credo nella naturalezza che un legame tra uomo e donna possa non essere solo d'attrazione o di passione.


Anzi, credo che siano le amicizie migliori.

[ E nel tempo, ogni tanto, qualcuno prenderà il tuo posto.]

Piccole comparse che fanno bene al cuore.

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