C'era una volta una ragazza.
Lei scriveva in continuazione, riversava i suoi pensieri, la sua passione, i suoi sogni, nero su bianco bianco su nero per fare un fermoimmagine, per non dimenticare, per lasciare traccia.
Prima di addormentarsi guardava le fotografie sopra il suo letto e sorrideva pensando a quelle persone, a quegli attimi vissuti, poi accendeva lo stereo e metteva buona musica e lasciandosi cullare si faceva rapire dalla notte. Molto lontano c'era questa ragazza che ogni tanto pregava che le capitasse qualcosa, qualcosa che la facesse sentire viva, colma, piena di un qualcosa che lei non sa ancora tutt'oggi descrivere.
E poi tra le mani si trovava colori emozioni e sorrisi e poi tra le mani si trovava polvere cenere e carbone e ricomincia a pregare che le capitasse qualcosa di bello.
Sale e salsedine.
Vento freddo che fa venire la pelle d'oca già leggermente abbronzata.
Un silenzio quasi innaturale, corpi stesi vicini che respirano lenti e dormono sereni.
Nuvole cariche di acqua che reggono, reggono fino alla prima curva, reggono per farci finire la giornata, per farci tornare.
I viaggi, anche i più brevi, lasciano qualcosa.
Molto lontano c'era una ragazza che scriveva in continuazione, che lasciava libera la mano e il cuore, sicura che avrebbe trovato risposta alle sue preghiere.
Come puoi
rimanere lì fuori? C'è un così
bel disordine
qui dentro.
rimanere lì fuori? C'è un così
bel disordine
qui dentro.
8 commenti:
molto bello il tuo post,per non smettere di sognare e di credere,ciao irene buona serata.
non è poi così lontano...
^__________^
w il disordine!!!
" scrivere è come l'erompere dalla superficie dell'acqua, come un lenimento per lo spirito dopo un grande dolore. scrivendo si possono dire cose senza provare imbarazzo o paura..." ( margaret Radkliff Halla )...mi hai fatt ricordare queste parole...un abbraccio, lucia
...molto bello questo blog!
mi sa che ci passerò ancora...
a presto
---V---@
http://dhero.splinder.com/
passa da me!
---V---@
Riporto un frase che ho letto e mi ha colpito: "L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perchè, nel frattempo, lui stesso è cambiato". A. Tarkowsky
lo sai che adoro il tuo disordine
[e odio il mio.nonostante siamo molto simili...è come se il mio fosse solo caos.il tuo è caotica rappresentazione di quello che c'è sotto.e quello che c'è sotto ha un ordine pazzesco..]
Tre anni di ritardo . Ma credo che certe cose di leggano solo nel momento giusto. Grazie x le belle parole...
Posta un commento