venerdì 16 gennaio 2009

SPUTAFUOCO.


Mi parli e non lo sai dentro questa testa cosa c'è.
Spavento me stessa, mi ritrovo da sola, sono il mio peggior nemico la fuori.
Non ho scuse, non ho parole, non ho niente che dannate parole, dannate parole che mi salvano, in cui a volte annego e mi lascio tirare giù, a fondo, non ne voglio più uscire. Non ha più senso uscirne dopo così tanto tempo, non ha più senso staccarmi dalle mie certezze murate addosso per non cadere ancora, per non farmi colpire distrattamente. Ferisco, ferisco chi mi ama e non riesco a dire null'altro che "buonaserataciao" e dentro lo sento crollare quel bene, quel bene che sisfaciaperterracomeunvasodicristallo e nonc'èpiùnulladafarestorovinandotutto
perchèiononsentopassioneperchèio
nonsentopassioneinunasera
perchèio
rimangoancorataaqualcosa
chemihaferitomache
mihafattasentirevivaemortainsieme
.
E tu non hai pensato che io fossi solo la tua medicina, la tua libertà, il tuo modo di evadere, il tuo essere una nuova persona. E tu non hai pensato, hai reagito, come forse avrei fatto io, hai reagito chiudendo tutto, buttando tutto.
Cosa dici? Cosa pensi? Cosa c'è? Niente niente niente.

Troppo accecata da me stessa, troppo accecata da me stessa,
troppo accecata da me stessa, e poi mi lascio prendere mi lascio attaccare da insulsi comportamenti, da presenze troppo presenti e io non sono così, io non sono così e non vado oltre, non vado al fatto che le persone non sono come me, o come chi mi ha sempre usata, io non vado oltre e vado al pensiero che forse è proprio per questo che tutto è così strano.
In questo vortice.
Dipensieritimoriparolepaureeansiegioiestupore
emeravigliafelicitàricercaedubbi

perchèiosonounadonnachehasolodubbi
vivedidubbivivedidomandevivediinsurezze
cheavolteriesceamandareafanculo

E allora cosa ne posso?

Cosa ne posso se sono fatta così malignamente male da sputare tutto in faccia, da essere così miserabilmente fragile da non andare oltre con il coltello, ma fermarsi li.
Io che di coltellate ne ho prese dovrei sapere dovrei capire.
Dovevo avere quello che non ho, il tatto, la cortezza.

Non ce l'ho.
E tu non hai aspettato, hai voluto sapere
ealbuiotihodovutodireconilmagoneingola
quantocertecosesembranoreali
e
poinellarelatànonlosonopoicosìtanto
perchèmancaqualcosa
.


Mi fotto e non posso fare null'altro.


Ti dico che però hai voluto affrettare tutto in venti minuti, ionervosanonrispondodimestessa
e ti sei beccato la persona più schifosa che potevo essere.
Sputo fuoco.

Sputo fuoco su chi ha sempre creduto in me.

Sputo fuoco su me stessa che rovino sempre le cose belle e cado sempre in trappola.


Sputo fuoco,

perchè

dalle ceneri

forse...

6 commenti:

mIsi@Mistriani ha detto...

dalle ceneri forse.
sì.
e poi bisogna cercare di imparare a non sputalo piu',quel fuoco.
[che rischiamo di lasciare carbonizzato,davanti a noi,il nostro amore]

mIsi@Mistriani ha detto...

e soprattutto...chi ci sta piu' male,poi,siamo comunque noi.
quando ci sputano fuoco contro,e quando siamo noi,ad averlo sputato.
[e non serve]

Anonimo ha detto...

Ha ha ha XD e io goooodooo gooodoooooo!!..e questo è soltanto l'inizio...

Anonimo ha detto...

sono fabrizio.
perchè io mi firmo.
spiegami perchè dovrei capire te, che stai male da un anno, con mille problemi nuovi al giorno, e perchè tu non hai potuto capire me.

Irene ha detto...

ad anonimo... mi fa piacere farti godere se ti accontenti comunque di godere tramite parole... povero te o povera te.
ma grazie comunque che sei sempre attivo/a sul mio blog... si capisce che non hai proprio un cazzo da fare che farti i fatti miei... dato che a quanto pare mi conosci e fai sempre più schifo perchè ti proteggi dietro un anonimo! contenta/o te! tanto l'importante è godere,no? e tu da solo/a! tristezza! adios.

Irene ha detto...

@ fabrizio.
se tu non avessi fatto la telefonata, forse, anzi quasi probabilmente si poteva parlare in maniera diversa e capirsi.
io non ho mai chiesto di essere capita. e sono felice che c'è gente che ha comunque una vita abbastanza lineare... io non ce l'ho, non posso averla.
Bacio.