mercoledì 8 ottobre 2008

F O R E V E R . . .

-Tornerò.
-Quando?
-Presto... dopo l'estate... vi verrò a prendere uno ad uno sotto casa.
-Si, ci credo guarda.
-Ci crederai quando in modo normale ti chiederò cosa farai una sera, tu mi dirai il posto in cui sarai e mi vedrai li. Mi vedrai li e rimarrai a bocca aperta. Resterai immobile, mi fisserai e ed io sarò li, immobile davanti a te.
-Io potrei piangere lo sai? Per poi farmi venire un attacco di cuore e saltarti in braccio!
-Sarò lì anche per quello.
-Io...
-Ti ho delusa?
-No, no... tu non potresti mai deludermi, ma certo, il cuore mi traballa un po'... cioè... qualcosa me lo faceva pensare ma da li ad avere la certezza dopo quattro anni...sai...
-So. Lo so che ti ho delusa. Ma il rapporto diretto tra me e te non e' da mettere in discussione capito? Quello che ho fatto detto pensato, penso, è vero e sincero. Tu sei di più. Pensi che una "relazione" di quattro anni come la nostra amicizia possa essere in qualche modo comparabile con altro?
-No.
-Tant'è che noi, siamo ancora qui. Sono stato nocivo per te?
-Per... me? Ma no, cosa dici...
-Ti senti svuotata di tutti nostri momenti, di tutti i piccoli attimi trascorsi insieme?
-E' strana la sensazione che ho dentro. Mi sento vuota ma ripercorro ogni singolo momento, quelli dove facevamo l'amore e quelli in cui non c'era bisogno di stare sdraiati.
-Se questa "relazione" è andata avanti è soprattutto per tutto quello che c'è stato al di fuori del sesso.

Lei sa perfettamente che il suo cuore sarà sempre diviso a metà.
Lei sa perfettamente che nessun'altra persona avrà il coraggio di stravolgerla così, di capirla, di seguirla, di lasciarla libera, di amarla, di possederla, di guardarla negli occhi e rivivere ogni volta, quattro lunghissimi anni.
Lei lo sa e copre l' impronta di questa relazione che non ha tempo e mai ne avrà, la lascia custodita dove nessuno potrà arrivare, dove nessuno potrà rubarla.

Sicura tra le sue braccia si lascia amare, si lascia amare con quella semplicità, con quel bisogno di sentirlo di nuovo dentro se, con quel fremito che scivola giù fino a bagnarla.
-Mi sei mancata.
-I've missed you.
Nella stanza buia e silenziosa, in cui si erano già persi, si sono accarezzati, hanno cercato le loro bocche ed hanno fatto esplodere quel desiderio che niente e nessuno è riuscito a spegnere.
Non altre bocche, non altri corpi, non altri stati, non continenti né oceani.

Tutto è rimasto intatto.

Loro sempre loro, ancora qui.
Per sempre ancora qui.
Bloccati in un tempo solo loro, un tempo invalicabile, custodito, ben protetto.
In cui possono invecchiare.

Una musica inonda al stanza, il mattino è arrivato. Lui è ancora lì.
Lei lo guarda dormire, profilo perfetto.
Lui l'avvicina a sé.
Fermi immobili.
Abbracciati sdraiati e vicini.
Circondati da una magia che si crea tra i loro corpi.

Ovunque saranno, domani, sapranno sentirsi.
Sapranno parlarsi con il cuore, sapranno raccontarsi, sapranno darsi consigli, sapranno stare in silenzio.
E sapranno ritrovarsi, in mezzo alla folla e ricominciare.
Come fosse la prima volta, dopo quarant'anni.
Circondati dalla loro magia.

2 commenti:

Suavemente ha detto...

che bello il tuo blog...

Squilibrato ha detto...

Rinnovo i complimenti. Quando sono arrivato alla fine del tuo post mi sono commosso ed ho avuto un brivido.

Magari riuscissi io a trasmettere una sensazione simile!