Affondare e riemergere in un continuo di alti e bassi in un continuo di maree che si susseguono.
Lasciarsi trasportare quando i muscoli iniziano a fare male, lasciarsi dondolare quando il cuore diventa pesante.
Iniziare a nuotare quando la testa si riempie di pensieri, andare giù a fondo per carcare qualche altra via d'uscita.
Alzare la testa e guardare l'orizzanze quando ci si sente troppo stretti quando c'è biogno di sentirsi parte di un ingranaggio a cui manca l'elemento fondamentale.
Chiudere gli occhi e seguire il rumore del mare.
Guardare un manto di stelle galleggiando come piume in aria.
Forse c'è solo bisogno di svuotarsi e alleggerirsi.
lunedì 17 gennaio 2011
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