Un sonno che doveva essere leggero.
Un sonno che doveva far recuperare un po' di energie.
Mi rotolo dentro una coperta viola, di lana, mentre dalla finestra sento un'arietta tiepida.
Mi addormento sapendo che tra poche ore avrò il cuore che batterà all'impazzata.
E sogno.
Faccio tanti sogni
[sogno sempre tanto, ricordo sempre tanto]
Suona la sveglia, penso che ho ancora bisogno di stare li sotto, di stare li sotto e sognare.continuando a rotolarmi tra realtà e fantasia.
E mi riaddormento all'improvviso.
E tu arrivi così veloce da spiazzarmi il cuore, mi agiti, mi commuovi, mi fai piangere e singhiozzare da svegliarmi.
Svegliarmi e ritrovarmi dentro ad un singhiozzo ed un pianto incontenibile, struggente e l'unica cosa che mi asciuga le lacrime è una vecchia maglia trovata li, allungando la mano, nella parte del letto ancora intatta.
Il cuore batte forte, mi sta esplodendo dentro al petto, non posso fermarmi, ti penso e e l'unica cosa che posso fare per sentirti più vicino è lasciare libero questo pianto.
Non ho mai scritto di te, dell'ultimo caffè che mi hai offerto al bar prima di sparire per sempre, prima di trasformarti in stella brillante.
La stella più brillante.
Non ti ho mai pensato con un'intensità così prorompente da quando ho dovuto lasciare la Chiesa perchè il mio pianto non volevo condividerlo con nessuno.Eppure oggi sono qui e ti penso. Come mai non lo so. Ma so esattamente cosa dovrò fare al più presto possibile.
Mi sederò sotto all'albero che c'è davanti a te, alla tua stupenda foto sorridente e ti parlerò. Ti parlerò perchè tu sappia che sei nel cuore e non potrò mai dimenticarti.
Ti voglio bene . . .