sabato 17 gennaio 2009
SIGNORA AQUILONE.
C'era una donna, l'unica che ho avuto
aveva i seni piccoli e il cuore muto
né in cielo né in terra una casa possedeva
sotto un albero verde dolcemente viveva,
sotto un albero verde dolcemente viveva.
Legato ai suoi fianchi
con un filo d'argento
un vecchio aquilone la portava nel vento
e lei
lo seguiva senza fare domande
perché il vento era amico ed il cielo era grande,
perché il vento era amico ed il cielo era grande.
Io le dissi ridendo "ma signora aquilone
non le sembra un po' idiota questa sua occupazione"
lei mi prese la mano e mi disse "Chissà,
forse infondo a quel filo c'è la mia libertà",
"forse infondo a quel filo c'è la mia libertà".
E così me ne andai che ero un poco più saggio
con tre soldi di dubbio e due di coraggio
e incontrai un ubriacone travestito da santo
che ogni sera si ubriacava bevendo il proprio pianto,
che ogni sera si ubriacava bevendo il proprio pianto.
E mi feci vicino e gli chiesi perdono
ma volevo sapere se il suo pianto era buono
lui mi disse "fratello è antico come Dio
ma è più dolce del vino perché l'ho fatto io",
ma è più dolce del vino perché l'ho fatto io.
E prima che le stelle diventassero lacrime
prima che le lacrime diventassero stelle
ho scritto canzoni per tutti i dolori
e forse questa qui non è delle migliori,
e forse questa qui non è delle migliori...
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4 commenti:
Acc.... veramente brava! complimenti.
ehi... non è mia... magari!!
è una canzone di de gregori... ;)
sì, ma te l'hai scelta e l'hai postata... hey, non è da tutti..
;-)
Ciao, Luca
meravigliosa canzone
[sai che mi manchi?]
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