giovedì 20 dicembre 2007

QUEST'AMORE SARà LA NOSTRA FAVOLA.


Sono uscita di casa con addosso un paio di jeans consumati, stivali calzati di fretta, maglioncino rosa coperto da un cappotto nero e una sciarpa troppo pelosa anch'essa nera. Il cuore credo di averlo in testa.
Sono uscita con un vecchio cappello che sa di vaniglia, sa troppo di vaniglia dannazione e mi copre un po' il volto ceh già tengo basso per non congelarmi gli occhi.
Cammino veloce per raggiungere una panchina in un parco mezzo ghiacciato, una panchina in mezzo al nulla di un parco vicino a casa, ghiacciato.
Mi vibra il cellulare. Guardo chi mi chiama e non rispondo.
Ora tutto può essere rimandato.
Mi avvicino alla panchina con passi silenziosi, quasi non volessi arrivarci.
"Ciao Kevin" "Ciao Carol, come stai?"
Come sto, come sto, come pensi che stia dopo la cena di ieri sera, dopo i due bicchieri di vino rosso, dopo la tua domanda, dopo la domanda di Sam, dopo la battuta di Frank, dopo che non riuscivo a rispondere perchè il groppo in gola stava li e non ne voleva sapere di scendere.
O sali o scendi dannato groppo, devo rispondere se no chissà cosa pensano mi dicevo ieri sera, ma nulla, è rimasto li e mi ha fatto scivolare una lacrima, fuori dalle orbite, fuori dai miei occhi scuri.
Confessione di un dolore tenuto compresso nell'anima per troppo tempo.
"Bene bene... sai che io e l'alcol o meglio, io e il vino rosso siamo..." non mi lascia finire "Si, poi quando hai finito di continuare a trovare patetiche scuse parliamo di quello che ho capito ieri sera, eh?" mi dice secco. Anzi, no, freddo e ghiacciato come questa panchina che mi congela il culo.
Mi alzo e cammino, troppo freddo quel legno ma non potevamo vederci in un bar? è gennaio dannazione!
Oh Kevin da dove potrei iniziare. Vediamo.
C'era una volta una piccola ballerina che, no, no nessuna ballerina, allora potrei con C'era una volta una giovane ragazza, che amareggiata dalla vita, no ,no sembra l'inizio di un suicidio.
"Dimmi, sentiamo cosa il buon intenditore ha capito, dato che mi sembri fin troppo presuntuoso, oggi", oggi, oggi? mah, lo è sempre Kevin presuntuoso, modesto presuntuoso e affascinante.
"Carol mi hai detto piangendo che eri.. uso la tua espressione Fottutamente e Dannatamente Innamorata Di Me e peccato un piccolo particolare - che cosa ho detto? l'ho detto davvero? a lui proprio a lui? e cosa altro ho fatto? ma non ricordo o faccio finta di non ricordare? cosa sta succedendo... oh diomio la testa, il cuore, le mani si sono due e le scarpe le ho messe e - che a pochi metri c'era Rachel e ci ha visto".
Finisce e mi guarda fermandosi, io proseguo ma lui mi strattona leggermente, per fermarmi, per condurmi un po indietro alla sua altezza. Non ti dico nulla, scordatelo, piuttosto faccio l'alcolizzata cronica che si dimentica le cose ma non ripeto nulla e poi ci ha visto, Rachel, ok, ma non mi è saltata agli occhi mi pare e anche se l'avesse fatto giuro, per te avrei reagito. Ma non ti dico nulla, scordatelo.
"Sinceramente non ricordo molto, mi spiace se ho fatto o detto qualcosa che mi pare abbia disturbato il quieto vivere..." "Carol, cazzo! Non stiamo parlando di noccioline, caramelle o bar per andare a fare aperitivi. Sto parlando di una cosa che mi hai sputato in faccia così, all'improvviso, una sera come altre, una sera in cui fuori c'era un bufera di neve, ieri sera... e non usare la scusa del vino, lo so che se hai detto quella cosa è perchè non ne potevi più, perchè tu sei così - presuntuoso due la vendetta e sentiamo come sarei - devi arrivare al limite devi arrivare all'orlo dell'oblio per chiedere aiuto, per parlare...".Si siede mi sembra agitato, le mani tremavano un po' e le ha ficcate subito in tasca, oggetto di sicurezza primaria.
Ma cosa ne sai eh Kevin mi verrebbe da dire, no, glielo dico "Cosa ne sai? magari era solo qualcosa che provo per qualcuno e l'ho detta a te, pensando di fare una prova, pensando fosse l'altro, che ne so che pensieri passano nella testa piena di barolo!".MI siedo, gamba destra piegata e sotto il sedere, mi sporgo un po' verso lui.
Ok Carol salviamo il salvabile o facciamolo affondare.
Gli accarezzo la testa e gli do un bacio sulla guancia "Scusa - gli dico a bassa voce - scusa se ti ho fatto litigare con Rachel, scusa se ho detto quelle cose e ti prometto che con te non berrò più vino dato gli effetti distruttivi. Io..." mi fa segno di smettere di parlare e adesso che ho detto? che ho fatto? "Carol, dimmi solo se è vero e non mentire non farlo non con me non farlo ancora perchè ieri sera quando me l'hai gridato in faccia mi hai sconvolto mi hai lasciato li su due piedi immersi in un oceano di perchè e quando mi hai baciato - già ti ho baciato finalmente e mi hai baciata e mi hai tenuta stretta a te, le ho sentite sai le tue mani sulla mia schiena che non volevano farmi allontanare - dentro si è aperta una porta che forse avevo murato..."
Ora io non so proprio che dire. Kevin, un mio caro amico da un paio d'anni, un amico con cui ho avuto un feeling particolare dal primo momento, un rapporto così intenso e variabile da non poterne fare a meno, da non poter classificare la sua persona come un amico dei tanti. Lui era l'amico per eccellenza, fino a quando, quel giorno, ho incrociato per sbaglio i suoi occhi e l'ho visto come un ragazzo.
"Kevin, te l'ho detto - imperterrita continuo a barare a questa partita - è stato un momento un attacco..".
Mi bacia. Mi bacia e mi porta a se, mi prende il volto con le mani, dio con le mani le sue mani, e mi bacia calmo e colmo, sento il suo cuore battere veloce veloce veloce sulla mia bocca sento le sue mani fredde sul mio volto che sta esplodendo, e il mio cuore? la mia testa? persi, in un posto che nessuno sa.
"Anche se in ritardo, buon anno Carol... e smettila di giocare e trassare - mi legge nella mente? - con me non hai speranze, vinco sempre!" mi dice dandomi un colpetto sul naso con il naso.
"Guarda che stai facendo tutto tu e adesso cosa dovrei dirti io eh? " lo so cosa dovrei dirti ma faccio la dura perchè non voglio che tu creda che io, io... Io Dio!... che bello sei immerso in quel cappottone scuro e il tuo profumo, che lo sento sulla mia pelle appena mi sfiori, appena mi sfiori un attimo e penso se mai dovessi fare l'amore con te.
Penso a noi, stesi su un letto ad accarezzarci lenti, dolci, come per paura di spezzare i petali ad un fiore raro e tu sei raro, baci sulla bocca i tuoi baci sul mio corpo, lenti vogliosi di scoprire quelle zone che vedevi da una scollatura, le tue mani che toccano la mia pelle la mia carne nuda sotto il tuo corpo nudo e quella passione che incomincia a risalire e il respiro inizia ad accelerare e sposti leggermente il viso mi guardi mi guardi come non mi hai mai guardata mi guardi e mi dai un bacio silenzioso come per cercare conferma ed io chiudo gli occhi fai di me parte di te e diventiamo una linea sola perfettamente armoniosa che si muove lenta per ricercare note di piacere dimenticare una linea che si muove lenta e pian piano accelera e cerca la passione le tue mani tra i miei capelli le mie mani sul tuo petto fino a che insieme tiriamo leggermente il volto all'indietro nell'istante in cui è arrivato in noi il piacere l'esplosione di una stella.
"Tu non devi dire nulla devi solo baciarmi... e continuare a farlo senza smettere".
Sono viva, si sono viva, con le mani ghiacciate ma il cuore caldo, bollente e dentro c'è un liquido d'amore, di bisogno di lui, salvo il salvabile o lo faccio affondare?
Lo bacio lo bacio e non smetterei davvero più di farlo. Si accendono i lampioni, si accendono le stelline nel cielo, nell'aria ancora odore di feste. Mi prende per mano, stasera è la nostra prima sera.
E ora non posso più nascondere che sono innamorata e non voglio più mettermi in secondo piano lui merita tutto ed io gli regalerò la Luna, stanotte e per sempre.

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