Stanotte.
Sogni strani che si inseguivano imperterriti cercando di prendersi, cercando di mordersi la coda.
Stanotte ti ho sognato.
Come ogni volta ti vedevo in mezzo alla folla e rimanevo li, un po' immobile un po' delusa nel trovarti sempre caso.
Ma questa volta mi sono soffermata sui pensieri giusto un attimo, ti ho abbracciato, ti ho preso per mano e ti ho portato con me lungo il fiume, di notte, musica in lontananza, uno strano tempo che ci trascorreva attorno.
Poi i sogni sono sogni, confusi, labili, veloci a volte, lenti in altre, ti ho perso e ti ho ritrovato in un appartamento in una qualche strana festa in cui non sembravi interessato ed eri seduto su una poltrona di pelle marrone con la tua maglia blu elettrico.
Mi hai guardata e ti sono venuta incontro, ci siamo avvicinati al balcone, fuori uno strano tempo, ancora quello strano colore nel cielo, ancora quella strana sensazione e ho chiuso gli occhi e mi hai baciata.
Quando ho riaperto gli occhi sapevo solo che tu eri già andato via, di nuovo.
E a nulla è servito trovare un tuo ipotetico sostituto, qualcuno che ha la tua capacità di liberarmi da reti pesanti, qualcuno che mi ricorda te in tante cose ma che in altre mi lascia vuota così vuota che neanche la tua verità detta dopo cinque anni ha creato un tale vuoto.
Perchè tu sei tu e non è colpa di nessuno se siamo destinati a vivere così.
Io però devo spiccare il volo, non posso rimanere intrappolata in tue controfigure che però non sono in grado di farmi sentire.
Ti cerco, ti vedo nei volti che passano accanto in piena notte e sorrido, sento il cuore battere veloce e poi sospiro, non sei tu, non sei qui.
Non posso vendermi, fermarmi, accontentarmi, ritrovarti in altri corpi in altre teste.
Ma se guardo, lo vedo questo mondo che va veloce.
mercoledì 1 luglio 2009
CE CERCHI MI VEDI
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